Grande successo per il progetto “Giovani Senza Mafia” svolto presso l’aula magna dell’istituto Emanuela Loi di Nettuno, organizzato dall’Associazione Culturale 00042 in collaborazione con l’associazione Caponnetto.
Il progetto, fortemente voluto dal presidente dell’Associazione, Elisabetta Civitan, aveva lo scopo di inoculare il seme di legalità nella coscienza dei giovani educandoli alla legalità, mettendo in luce le attività illecite delle associazioni mafiose.
L’evento si è aperto con l’intervento del dirigente scolastico, professoressa Antonella Mosca, la quale ha subito sottolineato l’importanza del convegno e dei temi toccati da parte dei relatori; inoltre ha sottolineato l’importanza di svolgere il convegno presso un istituto che porta il nome di una delle vittime della mafia siciliana, Emanuela Loi.
Successivamente ha preso la parola il coordinatore dell’evento, Giancarlo Calderaro, il quale dopo un breve excursus della storia della mafia siciliana ha introdotto il tema della legalità all’interno della nostra società; principio universalmente condiviso e fondamentale per vivere all’interno di una società civile.
A seguire ha preso la parola il cronista del messaggero Giovanni Del Giaccio, il quale ha ricordato alcuni fatti di cronaca malavitosa degli anni ’70 e ’90 accaduti tra le zone di Anzio e Nettuno; sottolineando come la mafia oggi agisce in maniera totalmente differente rispetto al secolo scorso, avvelenando ugualmente la nostra società.
A metà convegno sono stati proiettati alcuni spezzoni del Film “La Mafia uccide solo D’estate” il quale riportava i fatti di cronaca Palermitana; di come Cosanostra nel secolo scorso ha messo in ginocchio un intero paese con omicidi e stragi, uccidendo chiunque ostacolasse i loro affari.
La giornalista e scrittrice Angela Iantosca, ha raccontato come vivono i bambini delle varie associazioni mafiose; di come questi ragazzi vengono “educati ed addestrati” a diventare uomini d’onore e a dare la vita per l’associazione malavitosa. Inoltre ha messo l’accento sul ruolo della donna all’interno di queste associazioni e di come esse risultano fondamentali nella gestione degli affari illeciti; a chiusura del suo intervento sottolinea l’importanza del 25 Novembre come giornata contro la violenza sulle donne.
Infine hanno preso la parola Edoardo Levantini del coordinamento Antimafia di Anzio e Nettuno e Piergiorgio Busato dell’associazione Caponnetto, i quali, il primo ha esposto gli accadimenti della Roma degli anni 70 da parte della banda della Magliana e di come questa associazione di stampo mafioso ha avvelenato la società romana di quegli anni.
Il secondo ha parlato della costituzione, e di come essa è fondamentale per la società civile, sottolineando l’importanza di preservarla da possibili contaminazioni esterne.
Il convegno si è concluso con l’esortazione ai giovani, adulti di domani, ad essere pronti a combattere il fenomeno mafioso, antisociale ed antilegale, perché solo in questo modo la mafia potrà finire prima della fine dell’uomo.
Giancarlo Calderaro
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