La storia del nostro Paese ci insegna che è nei passaggi difficili che siamo riusciti a sentirci veramente una comunità unita e solidale. La nostra bussola civile, la Costituzione, ha le radici in un momento tragico della storia contemporanea e porta con sé un sforzo straordinario di condivisione tra forze politiche molto diverse tra loro. Allo stesso modo, ispirandoci umilmente allo spirito dei Padri Costituenti, è opportuno che in questa fase le differenze tra i gruppi vengano messe da parte e che si sospenda la naturale dialettica tra maggioranza e opposizione. Tutto ciò che non rientra tra le proposte concrete e le soluzioni fattibili, oggi è superflua e stucchevole propaganda e mina la credibilità di tutta la classe politica. Al di là di ogni ipocrisia, ci rendiamo conto che la politica è anche consenso, è occupare spazi di visibilità, ma tutte queste logiche si sciolgono dinnanzi ad un’emergenza di tale portata.
Come tutti sanno, fin dall’inizio della consiliatura abbiamo aspramente criticato il Sindaco Alessandro Coppola e la sua maggioranza e continuiamo a sentirci nettamente distinti e profondamente alternativi al loro progetto politico. Tuttavia in questo momento di responsabilità al Sindaco di Nettuno va la nostra vicinanza umana e il nostro sostegno sincero oltre ogni steccato ideologico. Abbiamo sempre creduto che in questa emergenza dovessero parlare le competenze (e non le appartenenze!) e siamo felici che il sindaco abbia recepito questo approccio andando a cercare coraggiosamente oltre i confini della sua maggioranza. Ci riferiamo ovviamente al fatto di aver invitato il Professor Waldemaro Marchiafava a coordinare l’emergenza sanitaria comunale e a rappresentare la nostra città in diverse sedi istituzionali. È stato molto bello vedere dietro la scrivania del Sindaco i due candidati più votati che si sono sfidati al ballottaggio, condividere il peso di questa complessa situazione. È un segnale positivo che può esser letto in un solo modo: dinnanzi ai capricci crudeli della natura che colpiscono uomini e donne indistintamente, l’unico confine politico che rimane in piedi è quello tra chi ha il senso delle istituzioni e chi no. Con l’occasione vogliamo anche suggerire una riflessione positiva perché è giusto pensare al futuro. Speriamo che questa grande tragedia si trasformi in una concreta opportunità per ripensare la nostra società e per mettere al centro le persone. Sarà inevitabile rivedere la nostra comunità a partire dal valore enorme della sanità pubblica, dal ruolo della socialità, dalla possibilità del lavoro da remoto come soluzione contro l’inquinamento. Ripartiremo più forti e più consapevoli. Nel frattempo diamo la nostra disponibilità al Sindaco e ai cittadini per qualsiasi azione concreta, anche meramente organizzativa, che possa essere d’aiuto. Ora è il momento della responsabilità e noi ci siamo.
Antonio Taurelli
Roberto Alicandri
Marco Federici
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