Consiglio comunale strano quello di venerdì e non solo perché l’ordine del giorno è stato dettato da noi della minoranza. Strano per il clima che si respirava e si percepiva. Facce lunghe, sguardi tesi, in attesa della fantomatica lettera del sindaco che avrebbe detto inequivocabilmente con chi si schierava.
Bene, il sindaco ha fatto la sua scelta, si è schierato con i suoi assessori, soprattutto quelli più influenti, ed ha sferrato botte da orbi verso i suoi consiglieri arrivando persino a dire che essi bivaccano nei corridoi del comune.
Li ha definiti capricciosi, ignoranti politicamente e maleducati amministrativamente. Tutto questo nel silenzio assordante dei capigruppo della maggioranza. Che non hanno speso una sola parola per tutelare i propri consiglieri, avallando di fatto le parole durissime del sindaco.
Un silenzio non solo imbarazzato ma che a nostro modo di vedere non potrà che lasciare strascichi politici e di rappresentanza all’interno dei gruppi.
Se poi non fosse già abbastanza chiaro chi sono le due figure che nell’amministrazione Coppola diano la carte e la facciano da mazzieri, sono arrivate durante la mozione sul cimitero le parole dell’assessore Dell’Uomo che a latere del suo intervento si è lasciato sfuggire l’affermazione che gira e rigira tanto si fa come dice lui.
Mentre per l’altra figura apicale non si è mai avuto alcun dubbio, il vicesindaco Mauro anche in consiglio comunale fa e disfa come preferisce, tanto che si ritrova a rispondere in consiglio anche a interpellanze indirizzate ad altri assessori senza che essi ne siano ne informati ne coinvolti.
Lo svolgimento del consiglio fiume in cui la maggioranza è sempre stata silenziosa (a parte alcuni collaborativi interventi della Ginnetti e di Mazza) ha portato alla bocciatura della quasi totalità delle mozioni proposte da noi e dagli altri membri della minoranza e si è concluso con l’unica alzata di scudi del capogruppo della lega che evidentemente non è riuscito a mantenere il voto del silenzio, ed ha affermato che è inutile che le opposizioni si affannino per fare proposte e dare indirizzi perché loro hanno vinto e loro decidono.
A questa arrogante affermazione abbiamo replicato che però chi vince dovrebbe governare con il proprio sindaco e non fare di tutto per metterlo in difficoltà.
Insomma per tirare le somme c’è tanta brace sotto la cenere, e siamo certi che nonostante le rassicurazioni e l’obbligo del silenzio, l’incendio scoppierà fragoroso.
Roberto Alicandri Marco Federici Waldemaro C. Marchiafava Antonio Taurelli
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