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Regione Lazio

Nettuno celebra la Festa della Repubblica

Bandiere tricolori lungo tutte le mura del Borgo Medievale e palloncini ad adornare tutta Piazza Battisti hanno fatto da cornice questa mattina alla celebrazione del 75esimo anniversario della Proclamazione della Repubblica Italiana. Presente il Sindaco Alessandro Coppola, gli esponenti del consiglio e della Giunta Comunale, il Sindaco di Anzio Candido De Angelis, il colonnello Domenico Sermon comandante del 13esimo reggimento Brigata Rista EW in rappresentanza del Generale di Brigata Maurizio Fronda della Brigata Informazioni tattiche, il Comandante della Compagnia Carabinieri di Anzio Giulio Pisani, il Primo Dirigente del Commissariato di Polizia di Anzio Andrea Sarnari, il Commissario Sandro Orifici in rappresentanza del Dott. Volpe dirigente Superiore Direttore dell’Istituto per ispettori della Polizia di Stato, il tenente colonnello Domenico Segreto in rappresentanza del Colonnello Roberto Di Costa direttore dell’ufficio tecnico territoriale armamenti terrestri di Nettuno, il tenente di vascello Luca Giotta comandante dell’ufficio circondariale marittimo di Anzio, il Comandante della Compagnia Guardia di Finanza di Nettuno Ambrogio Di Napoli, il Luogotenente Vito D’Angelis comandante della Stazione Carabinieri di Nettuno, il Luogotenente Giuseppe Parisi comandante della sezione operativa navale della Guardia di Finanza di Anzio, il caporeparto dei Vigili del Fuoco Francesco Brischetto, la Sorella Paola Lumaca della CRI sezione di Anzio e Nettuno, Paola Fumo dell’Anpi Anzio e Nettuno, il vicedirettore del cimitero americano di Nettuno Jacob Meclaclen in rappresentanza della direttrice Melanie Resto, Padre Pasquale Gravante rettore Pontificio Santuario Basilica Madonna delle Grazie e Santa Maria Goretti di Nettuno e le associazioni combattentistiche e d’arma.
Di seguito il discorso del Sindaco della Città di Nettuno Alessandro Coppola
Era il 2 giugno 1946 quando la nostra amata Nazione iniziava a scrivere la sua nuova storia dopo la devastazione della Seconda Guerra Mondiale. Una storia fondata sui valori della libertà, dell’uguaglianza e della democrazia. Oggi, dopo 75 anni, siamo qui a festeggiare la nostra la Repubblica mentre stiamo combattendo da oltre un anno un’altra battaglia che ha visto famiglie soffrire per la perdita di una persona cara e altre soffrire per la perdita del lavoro. Ci siamo scoperti fragili e a tratti impotenti di fronte ad una emergenza imprevedibile. Dobbiamo trovare in noi la forza e il coraggio di rialzarci, proprio come hanno fatto i nostri nonni e i nostri padri capaci dopo gli anni bui della Guerra di scrivere una Carta Costituzionale capace di garantire i diritti di tutti i cittadini dopo anni di oppressione e ingiustizie. Una Costituzione nata dalla lungimiranza dei padri costituenti che hanno permesso a tutti noi di vivere in un’Italia senza Guerre, hanno esteso i diritti e creato una società nuova fondata sulla solidarietà e l’equità. Il 2 giugno 1946 è stato il punto di inizio della ricostruzione materiale e morale del nostro Paese grazie all’impegno di uomini e donne che con il loro duro lavoro hanno plasmato la nuova Italia, quella che oggi conosciamo e in cui dobbiamo essere orgogliosi di vivere. Con lo stesso spirito la mia speranza è che oggi la nostra nazione viva una nuova ricostruzione dopo gli anni difficili dettati da una profonda crisi economica e sociale acuita dall’emergenza Coronavirus. Le attività economiche stanno riaprendo e, lentamente, stiamo tornando ad una nuova normalità fatta di regole e attenzioni che ci permetteranno di ripartire in sicurezza. Gli italiani e la loro storia hanno dimostrato di essere capaci di reagire alle tragedie più profonde, ma non può mancare il sostegno di uno Stato e di una politica che guardi e presti le sue forze e le sue attenzioni alle fasce più esposte della popolazione. Ci troviamo davanti ad un momento storico che ci mette duramente alla prova, come società e come esseri umani e tutti nei nostri ruoli istituzionali e nella società civile dobbiamo lavorare uniti per porre la parola fine a questa emergenza sociale. Prendiamo esempio dai nostri antenati, i loro sacrifici, ma anche la loro capacità di guardare al futuro con lungimiranza, amore e speranza per il nostro Paese. Il mio augurio è che questa celebrazione sia un’opportunità per condividere tutti quei valori che sono e saranno sempre l’anima del Paese.
W La Repubblica, W l’Italia.
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