“Forse sono ancora 1.500 i ‘nasoni’ chiusi da questa estate per affrontare la crisi idrica della Capitale ed ancora dimenticati e senz’acqua. Le tradizionali fontanelle romane che dal 1872, grazie all’allora primo cittadino della Capitale, Luigi Pianciani, le volle nelle strade cittadine per dare l’acqua a tutti, e per questo i romani la considerano l’acqua del sindaco, con grande stupore di molti sono ancora chiuse. Eppure la stagione della siccità estiva è superata, ha abbondantemente piovuto anche in questi giorni e come al solito le strade si sono allagate, gli alberi e i rami sono
caduti, numerose fermate della metro sono state chiuse per allagamento, le foglie non raccolte hanno invase strade e ostruito le caditoie cittadine, ma i “nasoni” ancora sono senza acqua”.
Dopo aver compromesso l’equilibrio ambientale ed il livello idrometrico del Lago di Bracciano, questa estate, è stato assunto un provvedimento grave quanto inutile come la chiusura dei cosiddetti nasoni, mentre immediatamente dall’inizio dell’anno si doveva procedere al blocco delle captazioni nel Lago, al blocco dei pozzi abusivi nei pressi di Bracciano oltre alla manutenzione dell’intera rete idrica romana, mentre si è preferito bloccare le fontanelle. Una scelta inconsistente e che abbiamo subito considerato addirittura controproducente per l’ambiente. Oltre al danno d’immagine, i 2.172 nasoni sono famosi nel mondo, hanno una funzione di pulizia delle fognature e 350 di loro destinano l’acqua per innaffiamento, mentre il problema più serio continuava a riguardare invece la dispersione dalla rete idrica, con picchi che hanno toccato il 45% a Roma, mentre le fontanelle diffondono appena l’1,1% dell’acqua messa in rete dall’Acea.
La chiusura dei nasoni, pertanto, ha esclusivamente comportato l’incremento sproporzionato di consumo di acqua minerale da parte di turisti e sportivi e quindi un maggior incremento di diffusione e smaltimento di bottiglie di plastica, che rappresenta un grande inquinamento ambientale che continua sino ad oggi con gran parte dei“nasoni” ancora a secco”.
Peraltro i “nasoni “oltre a rappresentare un pezzo della storia e tradizione cittadina, costituiscono senza dubbio un refrigerio per chi vuole dissetarsi in strada, in primis per i senzatetto, ma anche per gli animali e soprattutto gli sportivi, tutti coloro che si allenano in strada, dai professionisti ai dilettanti. Lo sport è vita, e l’acqua è vita per gli sportivi e proseguire a lasciare chiuse le fontanelle è continuare a creare un ulteriore ostacolo alla pratica e alla diffusione dello sport nella Capitale d’Italia, continuando ad aumentare l’inquinamento ambientale. Chiediamo alla Sindaca Raggi un impegno per far rivivere un servizio importante per la Capitale. Siamo ormai nel periodo invernale quando le piogge proseguono a cadere nella città, sarebbe ora di liberare dall’inutile chiusura le fontanelle romane che hanno una valenza sociale, a difesa dell’ambiente, del turismo, dello sport, degli animali, per non danneggiare ancora di più l’immagine internazionale della città ”.
E’ quanto dichiarano in una nota congiunta Piergiorgio Benvenuti, presidente nazionale dell’Associazione ambientalista Ecoitaliasolidale.
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