Si comunica, nel rispetto dei diritti dell’indagato (da ritenersi presunto innocente in considerazione dell’attuale fase del procedimento – indagini preliminari – fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile) e al fine di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente garantito, che i Carabinieri della Compagnia di Monterotondo hanno effettuato un ulteriore arresto in flagranza di reato per truffa ad anziani, con il noto escamotage della richiesta di denaro per aiutare un familiare in difficoltà giudiziarie o per debiti insoluti.
I Carabinieri della Sezione Radiomobile in servizio perlustrativo e preventivo nel centro storico di Monterotondo sono stati allertati dalla Centrale Operativa che ha ricevuto sul NUE 112 una richiesta di intervento per una persona sospetta che usciva dalla casa di un’anziana di 76 anni con alcuni gioielli in mano. Giunti in pochi minuti a casa dell’anziana vittima, i Carabinieri hanno scoperto che era stato il genero ad aver chiesto aiuto al 112, avendo notato, mentre andava a trovare la suocera, una persona che usciva repentinamente dalla porta di casa con oggetti in mano e atteggiamento guardingo. Il malvivente è stato così arrestato, dopo che l’anziana vittima ha raccontato il consolidato e diffusissimo modus operandi per questo subdolo ed odioso reato, contro una categoria così vulnerabile e indifesa come quella degli anziani. Ancora una volta i truffatori avevano contattato la vittima su utenza fissa, presentandosi come un parente bisognoso di denaro ed aggiungendo che di lì a breve si sarebbe presentato a casa una persona di fiducia per ritirare del denaro. In questo caso la scusa utilizzata dall’interlocutore, spacciatosi per il figlio della vittima, era la necessità di saldare un debito con le Poste Italiane, al fine di evitare che il Direttore dell’Ufficio Postale procedesse per le vie legali denunciando il figlio debitore. Così, quando il giovane ventenne arrestato ieri si è presentato dalla anziana vittima, è riuscito a farsi consegnare ben 9mila euro in denaro contante ed oltre 10mila euro in gioielli e preziosi. Questa volta però la tempestività d’intervento dei Carabinieri di Monterotondo ha permesso alla donna di tornare in possesso del maltolto ed assicurare alla giustizia il malvivente, mentre sono ancora attive le ricerche dei suoi complici, compreso l’ignoto interlocutore spacciatosi per figlio. Quello di ieri è già il terzo arresto in flagranza che i Carabinieri di Monterotondo effettuano da quando il Comando Provinciale di Roma ha istituito un tavolo di osmosi info-operativa e di coordinamento per contrastare questo odioso crimine diffuso sull’intero territorio nazionale. La stessa Compagnia Carabinieri di Monterotondo, su richiesta della Procura della Repubblica di Tivoli, aveva ottenuto dal locale Tribunale una ordinanza di custodia cautelare a carico di un altro pregiudicato del quartiere di Scampia di Napoli, essendo riusciti a raccogliere gravi indizi di colpevolezza in ordine a diverse di queste truffe consumate sull’intero territorio nazionale. Altri due arresti in flagranza di reato erano stati effettuati, dagli stessi Carabinieri il 10 settembre scorso, grazie ad un testimone che, avendo partecipato agli incontri di sensibilizzazione per prevenire tali reati ai danni degli anziani, tenuti su tutto il territorio dal Comandante della Compagnia di Monterotondo, con la diffusione anche di locandine e volantini informativi sul “modus operandi” dei truffatori, si è insospettito chiedendo l’intervento dei Carabinieri. La stessa Procura della Repubblica di Tivoli ha costituito un pool con un Sostituto Procuratore referente per la Polizia Giudiziaria dell’intero circondario, per potenziare e coordinare con maggiore efficacia l’azione repressiva. E così si stanno raccogliendo i primi risultati di un’azione corale che ha già portato a diversi arresti in flagranza e all’emissione di ordinanze che dispongono misure cautelari quando si riesce a raccogliere gravi indizi in ordine alla responsabilità di truffe ad anziani inizialmente irrisolte, con il riconoscimento fotografico da parte delle vittime dei soggetti già individuati come quelli arrestati nei giorni scorsi. L’azione repressiva della Procura della Repubblica con le misure cautelari che scongiurano il rischio di reiterazione e quella preventiva dell’Arma continueranno senza soluzione di continuità, compreso il ricorso a nuove campagne di sensibilizzazione sia attraverso comunicati ed indicazioni sui mass media, sia con gli incontri in ogni comune presso i centri anziani e le parrocchie, ovvero altri luoghi di ritrovo dei soggetti esposti al rischio di questa tipologia di truffe, con l’intento di mettere in guardia più potenziali vittime possibile.Alfonso e Federica si sono ribaciati, questa volta l'hanno fatto davanti a tutti: poco dopo…
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