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I miei primi settantasette anni

Care amiche e cari amici tutti, oggi, ore 13, traguardo i settantasette che per la “smorfia” corrispondono a ‘E riavulille o ‘E ccosc’ d’ ‘e ffemmn… Insomma, come la mettiamo la mettiamo la situazione si complica e io sono da sempre per le cose complicate. La poesia iniziale, una delle mie tante “fughe” salvavita, era un regalo a me stesso e alle mamme – a cominciare dalla mia – dello scorso anno. Il trentuno di ottobre scorso ho ricevuto un altro strepitoso anticipo nel fantastico FAIR PLAY DAY, che molti di voi hanno vissuto emotivamente con me e con tutti gli illustri intervenuti, accuratamente selezionati per una storia comune partita dai Giochi Olimpici di Roma e all’insegna della metafora condivisa della vita “Put the ball and…run!”. Infine, per oggi, mi sono riservato di iniziare a leggere “QUALCHE PAGINA PER GLI AMICI” ( e lo farò anche con voi nel divenire dei giorni) il regalo fattomi da Augusto Frasca, con cui ho condiviso una buona parte delle mie molteplici esperienze e con cui ho avuto sempre una splendida intesa, naturalmente disattendo buona parte dei suoi preziosi saggi consigli. Beh, sì lo devo ammettere, se non fossi naturalmente portato alla sfida per cause probabilmente giuste, comunque, soprattutto quelle difficili senza premi, né valsente, oggi non sarei in questo contesto a dialogare con chi la pensa come me, con chi è attaccato romanticamente all’esistere, con chi mirando uno spicchio di luna traguarda la porta della fantasia e irrompe nel salone delle feste, quello della storia trascorsa e partecipata con migliaia di amici e personaggi passati, ma anche presenti e futuri, nella condivisione attiva di quel che è capitato, che capita e capiterà.

Ruggero Alcanterini

Direttore responsabile de L’Eco del Litorale

L’ETA’
Partendo dalla pietra
Si può passar dall’oro e arrivar sino alla zeta
Se ce n’è una prima ed una terza
Scontiam la seconda ma non quella diversa
Sì perché ognun di noi
Nasce prima o poi
Da quel grembo materno
Che non conosce inverno
Dove si trascorre il periodo più bello
Dove la madre è l’unico trastullo
Dove si contan mesi e settimane
Salvo cose davver strane
È così cari miei ho gli anni che dovrei
Ma pure senza affanni
Altri nove mesi senza danni!

Ruggero 

 

 

redazione

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