Chirurgia e Chemioterapia intrapleurica: dettagli di un nuovo approccio terapeutico. Questa è una delle battaglie dell’Avv. Ezio Bonanni, presidente dell’ONA. Proprio dall’impegno dell’ONA nuovi e più importanti risultati che allungano la vita delle vittime. Certo, è fondamentale evitare l’esposizione cosicchè si taglia alla radice il rischio di mesotelioma come di altri tumori. Infatti l’amianto è un potente cancerogeno. lo IARC lo identifica come cancerogeno anche per il tumore per la laringe e per le ovaie. Questa è la certezza scientifica.
Il Mesotelioma pleurico è un tumore raro che solitamente è causato dall’esposizione all’amianto e solo raramente dall’esposizioni a radiazioni.
Un tumore molto aggressivo, tant’è vero che solo il 7% dei paziente sopravvive più di 5 anni.
Solitamente la percentuale maggiore in ambito di Mesotelioma, riguarda il “Mesotelioma Pleurico”, mentre il 5% e l’1% riguardano rispettivamente i “Tumori Peritoneali” e il “Mesotelioma pericardico” e della tunica vaginale del testicolo.
Non è facile diagnosticare questo tipo di tumore.
Infatti molte volte la PET e la Toracoscopia permettono la diagnosi, ma risulta necessaria anche la biopsia e l’esame immuno istochimico, nonostante i sintomi siano chiari: dolore toracico, debolezza e versamento pleurico.
L’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto – ha ricevuto segnalazione che i casi di Mesotelioma si aggirino intorno ai 2000 casi nel 2020.
La stessa ONA, di cui è presidente l’Avv. Ezio Bonanni, ha istituito il Dipartimento di Terapia e cura del Mesotelioma, con la collaborazione, del Prof. Marcello Migliore, ordinario di chirurgia toracica presso l’Università di Catania, ottenendo significativi risultati.
E di grande importanza risulta la consulenza online gratuita dello sportello Amianto dell’Ona.
L’HITHOC (Hyperthermic intrathoracic chemotherapy) è un trattamento sperimentale combinato di chirurgia e chemioterapia intrapleurica e ipertermica, che è stato eseguito in Italia proprio dal Prof. Marcello Migliore, ottenendo significativi risultati nel trattamento del Mesotelioma Pleurico.
È un trattamento multimodale che può dare grandi benefici, come spiegato dallo stesso Prof. Marcello Migliore nella trasmissione televisiva “ONA NEWS”: Mesotelioma, amianto e malattie del lavoro.
Tale trattamento, ovvero la chemioterapia intrapleurica, è stato eseguito in Italia proprio dal Prof. Marcello Migliore e venne poi sostenuto dall’ONA Sicilia.
Ricordiamo inoltre l’impegno dell’On.le Pippo Gianni del CTS ONA, parlamentare nazionale, regionale ed ora sindaco di Priolo Gargallo.
Questa tecnica del Prof. Marcello Migliori, adottata oggi anche dal Policlinico Gemelli, prevede una pleurectomia e una decorticazione, ossia una rimozione della massa tumorale visibile.
Successivamente viene predisposta l’introduzione di una soluzione fisiologica (salina) nella cavità toracica del paziente, che viene riscaldata fino a raggiungere i 41°.
La combinazione di questa chirurgia e chemioterapia intrapleurica, si traduce in una terapia sicura ed efficace, come chiarisce il Prof. Marcello Migliore, in quanto penetra le strutture e i farmaci che entrano in circolo sono in quantità ridotta, evitando così eventuali effetti collaterali, perché si evita di danneggiare le cellule sane.
Solo successivamente andrà somministrato il farmaco chemioterapico, quali per esempio il cisplatino e il doxorubicina, con dose più elevata, proprio perché non incide oltre che pochi millimetri nella cavità toracica, per 45-90 minuti. Poi si drena e i liquidi vengono rimossi
La combinazione di chirurgia e chemioterapia intrapleurica, è una metodologia utilizzata anche nel mesotelioma del peritoneo. Naturalmente, l’area in cui iniettare il farmaco è quella del Peritoneo.
Sono tutti trattamenti che permettono un indice di sopravvivenza più elevato, e soprattutto permettono di controllare la malattia stessa.
Il Prof. Marcello Migliore è attualmente attivo in Inghilterra presso l’University Hospital di Cardiff nel Galles, dopo essere stato messo nell’impossibilità di operare e quindi di proseguire il suo eccellente lavoro in Sicilia.
L’Avv. Ezio Bonanni , presidente dell’ONA che ha denunciato più volte la scarsa attenzione del governo nazionale per il Sud Italia, ha rivolto il suo appello al ministro della salute On.le Speranza, ma senza successo.
Il Sud Italia non deve subire discriminazioni e per questo non comprendiamo per quale motivo questo trattamento venga effettuato a Roma come ultima sede dal punto di vista geografico e per quale motivo a sud di Roma non è possibile effettuare questo trattamento!
Risulta necessaria la mobilitazione dell’osservatore nazionale amianto. Se il sud subirà discriminazioni anche il nord ne risentirà, facciamo parte tutti della stessa nazione.
Bisogna prestare maggiore attenzione a questa situazione, soprattutto oggi in questo periodo già messo a dura prova dal covid-19 e che ha creato ancora maggiori difficoltà soprattutto agli ammalati di mesotelioma, e che se contagiati sono purtroppo deceduti.
Si chiede quindi al governo di potenziare anche le strutture del nord, che sono comunque insufficienti per far fronte a questa emergenza.
L’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto e lo stesso Osservatorio Vittime Del Dovere sono in prima linea per la tutela delle vittime. Innanzitutto, la prevenzione primaria che consiste nell’evitare l’esposizione all’amianto.
Mentre per chi è stato già esposto, sarà necessaria una prevenzione secondaria (diagnosi precoce), per poi trovare i migliori trattamenti.
Si dovranno pertanto risolvere le eventuali discriminazioni subite dal sud Italia, dovute anche a tutti quei tagli indiscriminati, spesso a favore dei privati.
Per quanto riguarda invece il Mesotelioma, troviamo che sia necessario ripristinare il centro d’eccellenza di Catania, ma soprattutto avere un’idea più chiara del concetto di “Nazione” che non lasci indietro nessun territorio o vittima.
Il caso dell’amianto è emblematico. Forte mobilitazione in Sicilia organizzato da Calogero Vicario, Lorenzo Motta e tanti altri in Sicilia.
Soprattutto impegno dei sindaci come l’On.le Pippo Gianni che guida i comuni e i sindaci aderenti all’ONA.
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