Più di 150 bambini nettunesi, prima della pandemia, frequentavano gli asili nido privati del nostro territorio; più di 150 famiglie usufruivano di un servizio sociale considerato da sempre essenziale e vitale, per genitori lavoratori, mamme lavoratrici, forza produttiva e parte del nostro tessuto economico locale. Queste strutture occupavano oltre 30 dipendenti ed erano fondamentali per la nostra comunità. Siamo costretti a parlare al passato, perché alla luce degli interventi messi in campo da Stato, Regione e Comune, non riusciranno più a riaprire. Questa emergenza nell’emergenza, non può essere ignorata nel silenzio delle istituzioni comunali, che per prime devono assumersi la responsabilità di garantire continuità dei servizi essenziali del nostro territorio e, dunque, porre in essere interventi concreti a difesa di un settore così importante. I fondi comunali e destinati all’emergenza ci sono, la necessità e il bisogno sono reali e riguardano tutta la nostra comunità. È importante evidenziare che il Comune, oggi, è l’unico che può intervenire. Le misure economiche che sono state adottate dal decreto “Cura Italia”, infatti, non contemplano la categoria asili nido privati così come la scuola dell’infanzia né ludoteche. La cassa integrazione per i dipendenti resta l’unica misura a cui le strutture hanno avuto accesso. Le agevolazioni per l’affitto, invece, sono riservate soltanto ai locali commerciali o per immobili ad uso abitativo. Le rette, unica entrata, risultano giustamente sospese, in quanto le famiglie non usufruiscono del servizio e per quanto i genitori nettunesi hanno mostrato la loro solidarietà, ciò non basta a coprire le spese correnti. Queste fondamentali realtà della catena sociale aspettavano di essere considerate dalla Regione con un contributo a bambino ma, sorpresa, tale contributo sarà destinato esclusivamente ai nidi accreditati e/o convenzionati presso la Regione Lazio.Nessun asilo nido, che si trova nel territorio del Comune di Nettuno, ha questo accreditamento. Dunque nessuno dei nostri asili beneficerà di questo, seppur minimo, contributo regionale. Ma vi è di più, neanche l’asilo nido comunale risulta essere accreditato in regione, per diversi motivi, su cui abbiamo posto la nostra attenzione e torneremo, per rispetto del momento, in una seconda fase a farlo di nuovo, sperando di essere finalmente ascoltati. Chiediamo dunque, a questa maggioranza di intervenire con urgenza. Facciamo nostro l’appello dei nidi del nostro territorio, già inviato a chi oggi governa la nostra città: i bambini nettunesi e le loro famiglie, a breve, non ritroveranno il nido da loro scelto e non troveranno altra alternativa, non ci sarà più nulla.
“Nettuno non abbandona nessuno” non resti uno slogan politico.
Avv. Simona Sanetti
Dott. Daniele Mancini
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