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L’ultimo volo di Santo Pelliccia

Oggi alla presenza del Ministro della Difesa Elisabetta Trenta , del Capo di Stato maggiore dell’Esercito Generale di Corpo d’Armata Salvatore Farina, della Senatrice Isabella Rauti, del Presidente Nazionale associazione paracadutisti d’Italia Gen. C.A. (Aus) Marco Bertolini, dei labari delle Associazione Paracadutisti e delle altre associazioni d’arma, nella Chiesa dell’ospedale Militare del Celio in Roma gremita di paracadutisti in servizio ed in congedo, si sono svolti i funerali del Leone di El Alamein Santo Pelliccia.

Erano in tanti a voler salutare prima del suo ultimo “volo” il paracadutista Santo Pelliccia, molti erano i giovani che hanno avuto il piacere di conoscere di persona il reduce della guerra d’Africa , che con la sua tuta da combattimento bianca, fedele replica di quella che indossò negli anni della II° guerra mondiale, partecipava frequentemente alle manifestazioni e alla celebrazioni militari sia in Italia che all’estero. Raccontando sempre con lo sguardo fiero e battagliero le sue memorie di guerra di quando all’età di 17 anni venne chiamato a combattere.

Il Capo di S.M.E. ha voluto ricordare le eroiche gesta della Divisone Folgore, che era presente al funerale con una compagnia al completo per il picchetto d’Onore, durante la battaglia di El Alamein che per il valore dei soldati in combattimento ricevette l’onore delle armi da parte dell’esercito nemico alleato, altresì ha voluto ricordare l’impegno di Santo Pelliccia a non far cadere il ricordo dei ragazzi morti in Africa anzi si impegnò con altri ex-combattenti al recupero delle salme degli italiani dispersi in Africa e alla loro tumulazione presso il Sacrario Militare lì costruito.

Ha voluto porgere un ultimo saluto a Santo Pelliccia anche il Colonnello Ruolo D’Onore Carlo Calcagni, atleta paraolimpico, vittima dell’uranio impoverito in Bosnia, a stento è riuscito a trattenere la commozione parlando della sua profonda amicizia che lo legava al Leone di El Alamein, diventata molto profonda nel periodo della sua malattia, ed in particolare ha voluto far conoscere a tutti la frase che entrambi si scambiavano nei momenti di difficoltà per farsi coraggio ovvero “Mai Mollare !” e che ancora oggi lo sprona a combattere la sua malattia, una frase che tutti noi dovremmo tenere a mente ogni giorno ricordando la forza d’animo e lo sguardo fiero di Santo Pelliccia.

Mancò la fortuna non il valore. Cieli blu Santo!

Iridio Palomba

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