Dopo l’incontro con Papa Francesco, mentre sui campi del Pio XI a Roma proseguiva il Torneo di calcio unificato formato da atleti con e senza disabilità intellettive, una piece teatrale con racconti italiani commuoveva il Presidente mondiale di Special Olympics, Tim Shriver
Roma, Ottobre 2017 – “Sono letteralmente stravolto dalle storie che ho ascoltato questa mattina” così ha commentato Tim Shriver, nipote di J.F. Kennedy spettatore del Forum di Special Olympics ( di cui è presidente mondiale) Italia “We
#ChangetheGame with
#PlayUnified“, una vera e propria rappresentazione teatrale andata in scena al Teatro del Campo Pio XI, in via Santa Maria Mediatrice, a Roma. Sul palco si sono susseguite le testimonianze di atleti e familiari in una cornice che, riproducendo il calore di una casa, ha offerto un punto di vista diverso da cui guardare le persone con disabilità intellettive. Hanno partecipato tra gli altri il Direttore di ECO e presidente del Comitato Nazionale Fair Play, Ruggero Alcanterini, l’on. Laura Coccia e il presidente di Special O. italia, Maurizio Romiti.
Dalla nascita all’integrazione, dall’autonomia al lavoro e all’amore: sono questi i temi affrontati attraverso il racconto delle storie di vita dei protagonisti, applauditi atleti e familiari Special Olympics che hanno trovato nello sport l’opportunità di aprirsi alla vita in modo straordinario.
Cosi, ad esempio, Giada Leonelli, madre della piccola Gemma, futura atleta, ha ricordato di come sua figlia abbia cambiato, stravolto, la sua famiglia, in positivo. Non a caso ieri, in occasione dell’Udienza privata concessa alle delegazioni partecipanti lo Special Olympics Unified Tournament, Gemma ha donato al Santo Padre le scarpe rosse di Special Olympics, restando poi seduta alla destra di Papa Francesco e restituendo a tutto il mondo l’immagine di un traguardo inimmaginabile.
Accanto alla straordinarietà degli eventi che inaspettatamente possono sorprendere, c’è però anche la semplicità con cui questi atleti vivono la propria vita, maturando bisogni per nulla “speciali”, quali, ad esempio, quello di essere accettati nel gruppo di amici, di vivere in autonomia in una casa propria, di lavorare, di innamorarsi e, ancora, di fare sport e migliorare quando nessuno lo credeva possibile.
“Stiamo facendo un viaggio che è iniziato 50 anni fa quando mia madre ha fondato il Movimento Special Olympics – ha detto Tim Shriver – un viaggio che, negli ha provocato tante sofferenze e frustrazioni ma che oggi dona speranza. Dobbiamo tutti uscire di casa e andare a giocare; questo è l’unico modo per realizzare i nostri sogni”.
Dopo aver incontrato Papa Francesco, i ragazzi e le ragazzi di Special Olympics sono scesi in campo per giocare, a calcio unificato: 120 giovani atleti con e senza disabilità intellettive protagonisti dello Special Olympics Unified Football Tournament, Torneo di Calcio a 5 Unificato, organizzato grazie al supporto dei Knights of Columbus presso il Pio XI Sport Center a Roma. Sono coinvolti 9 paesi europei: Francia, Lituania, Polonia, Ungheria, Spagna, Portogallo, Belgio e Romania. L’Italia è rappresentata da 4 team, provenienti dalle regioni del Lazio, Piemonte, Sardegna e Lombardia.