Dopo due giorni trascorsi nel Salone d’Onore del CONI, per gli Stati Generali dello Sport Italiano, quarto storico appuntamento della rinascenza post-bellica, dopo i tre della “Prima Repubblica”, sotto lo sguardo sempre corrucciato del Duce, secondo Montanarini, possiamo ben dire che il movimento italiano accenna a scrollarsi di dosso vecchi stereotipi ed arnesi, con il conforto di autorevoli testimoni e consigliori. Francamente, sono molti i pensieri che si accalcano nella tastiera, tanto che penso di dover tornare a più riprese su quanto è emerso e quanto è rimasto nell’indotto, di quanto potenziale è stato espresso in termini di analisi e proposta e di quanto verrà o potrebbe venire alla luce degli sviluppi che verranno per la vita del Paese, allorquando si compirà l’attesa verifica del consenso elettorale nel 2018. Comunque vada, il successo è assicurato dall’avanzamento culturale registrato tra i relatori e tra gli uditori , che non hanno eluso la questione di fondo, ovvero che lo sport è una straordinaria risorsa da saper ben gestire e che il compito che attende il CONI – congiuntamente al Governo e quindi per lo Stato e la collettività – va ben oltre i sofismi sulla rotondità del pallone. Due i fatti concreti a fare chiarezza: Il BILANCIO DI SOSTENIBILITA’ 2016 e le dimissioni del Presidente della FIGC . Il primo rappresenta un Ente Pubblico all’avanguardia sotto il profilo etico ed organizzativo, in grado di scendere in campo in modo importante per colmare il vulnus socio-educativo, facendo leva sulla sua naturale vocazione per la Responsabilità Sociale; il secondo conferma il paradosso che le medaglie servono e sono servite in passato a riempire lacune e coprire magagne, ovvero che se le vittorie non arrivano il re rimane nudo e con il cerino in mano, senza se e senza ma. In via breve, non posso che congratularmi con Malagò per aver sollevato in primis la necessità di una riforma che recuperi lo sport e la sua dignità tra gli argomenti trattati nei “ testi sacri” della Costituzione e che con diversi con standing ovation dei convenuti si siano sottolineate le orribili carenze della scuola rispetto all’attività motoria e alla salvifica cultura dello sport, con particolare riferimento ai bambini delle “Primarie” e agli adulti delle Università. Non di meno che si sia evidenziata la fondamentale funzione dello sport per la prevenzione della salute, mentre con le risorse generate dal fruttuoso piano marketing di CONi e CONI Servizi , dovrebbero esserci le condizioni per un ritorno grandioso dei Giochi della Gioventù in chiave Terzo Millennio… Da Borea, gioisce anche il padre putativo Francesco De Sanctis, padre della ginnastica educativa della scuola italiana (1878) implicitamente gratificato nel bicentenario della sua nascita.
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