Le fotografie dei paesaggi di Fontana non si limitano a rappresentare la realta’, ma ne creano un’astrazione fatta di colori forti, quasi esagerati, e linee nette e marcate. In un’ epoca in cui si ricercava l’astrazione quasi esclusivamente attraverso il bianco e nero, Fontana invento’ un linguaggio nuovo, elegante ed unico, subito apprezzato a livello mondiale.
Il lavoro che Lisa Bernardini espone a Palazzo Merulana fino a fine marzo si intitola “Panta Rhei” e tratta il tema del divenire, inteso come mutamento, movimento, scorrere senza fine della realtà, perenne nascere e morire delle cose. Cosi’ L’autrice commenta i suoi 6 grandi pannelli nella mostra collettiva : In filosofia, divenire implica un cambiamento non solo nello spazio, come nel significato originario, ma anche nel tempo. Tutto muta, ma vi è una legge del mutamento che non muta, vi è una ragione eterna di ciò che scorre nel tempo. Questa ragione è celata nelle cose, ma è compito del filosofo
cercarla, cominciando innanzi tutto nella profondità della propria anima, guardando dentro se stessi. L’uomo saggio non si immedesima nella parzialità dei contrari, ma fa suo il principio di
unità espresso dal Logos, la ragione universale. Ringrazio di cuore il Maestro Fontana, a cui sono legata da un affetto profondo, per credere in me ed avermi offerta questa ennesima occasione di conoscermi e farmi conoscere attraverso la mia personale interpretazione de L’Anima di Roma.
Conclude la Bernardini: “L ‘Anima della Capitale l’ho percepita attraverso le sue antiche fontane, che parlano di secoli e millenni, ed il perenne scorrere dell’acqua, che da esse fuoriesce, incontrando i sensi di chi ascolta attentamente il fluire silente della Vita”.
Molti gli amici noti intervenuti all’ happening, tra cui Amedeo Minghi, Maurizio Ferrini, Franco Micalizzi, Marco Tullio Barboni, Eleonora Vallone, Imma Piro, Adriana Russo, Giovanni Brusatori, Silvia Califano.