Che Fidel fosse un grande appassionato e praticante di sport è un fatto noto ed è anche per questo Cuba ha ricoperto un ruolo inversamente proporzionale alle sue risorse antropiche ed economiche a livello internazionale, pur senza nulla concedere al professionismo, sino a raggiungere il quinto posto nel medagliere olimpico nel 1992 a Barcellona. Lui era un grande esperto di baseball, abile con la palla a canestro, alto e potente, adatto per il volley, appassionato di calcio con una venerazione per Maradona. Quelli che però rendono bene l’idea del ruolo avuto dallo sport, proprio nell’intimo dello spirito rivoluzionario, della complicità che nasce tra coprotagonisti di vicende complesse, senza appello e di assoluto rischio, trasferite nel gioco, nell’agonismo, nel relax, sono i “fermo immagine” di una partita appunto di baseball o di pallavolo, di una battuta di pesca, che ritraggono il “Lider Maximo” con Camilo Cenfuegos, Ernesto “Che” Guevara e Giangiacomo Feltrinelli… Per un video di sintesi, mi affido a La Gazzetta dello Sport.
http://video.gazzetta.it/cuba-fidel-castro-sport-basket-volley-baseball/e42c80b2-b3c0-11e6-aaab-5a26ef1078b8
Ruggero Alcanterini