La vittoria di ieri ai mondiali, per Federica Pellegrini, per tutti noi, è stata la conferma del concetto che Vittorio Alfieri riassunse nella massima “Volli, e volli sempre, e fortissimamente volli !” , scritta il 6 settembre 1783 a Siena. Credo che la sua storia, la sua vicenda umana di donna e di atleta, come quella di Pietro Mennea, di uomo ed atleta, sia esemplificativa del concetto metaforico che può assumere la pratica dello sport agonistico ad ogni livello. Il valore educativo di imprese – come quelle di Federica nei Mondiali di nuoto a Gwangju e di Pietro nelle Olimpiadi di Mosca nel 1980, a corollario di due carriere lunghe e sofferte, onuste di onori e gloria – è assoluto e deve essere assunto come pilastro, come pietra angolare da chi ha la responsabilità di governare lo sport con l’obiettivo formativo primario, quello di dare consapevolezza, infondere il principio che ogni traguardo è possibile, purché lo si voglia raggiungere, meritandolo.
Ruggero Alcanterini
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