Tra le folate di un caldo vento di burrasca, piomba la notizia della maxi operazione internazionale contro il doping criminale, con centinaia di arresti, confische e l’ennesimo sputtanamento degli sportivi che, alla faccia della salute, lo praticano per vanità o lucro, rischiando di brutto. Adesso, mentre il Tour girando va, come tutti gli altri caravanserragli del professionismo estivo, l’ennesimo allarme conferma quel che si sa ma non si dice, ovvero che oltre un certo livello di fatica l’umano non può andare di suo, salvo artifici. Per questo, dovremmo chiederci per quale diavolo di motivo lo sballo è divenuto imperante, involuzione di pari passo con l’evoluzione, passando di sostanza in sostanza, dalle naturali alle chimiche, per quale ipnotico fattore l’esaltazione deve passare per la dannazione, per l’autodistruzione. Le risposte ci sono, ma questo non distoglie i manovratori dalla manovra, quella che rende finanche il doping un surrogato della virtù a fronte di uno stato di necessità. Insomma, molti miti, leggende ed eroi probabilmente sono frutto di mistificazioni, sono fake passate in giudicato, quindi e comunque inossidabili pilastri dell’immaginario collettivo. Rimettere alla sbarra fatti e personaggi che hanno determinato la storia del costume anche attraverso lo sport può essere un gesto estremo, affascinante e pericoloso, tanto quanto scalare il monolite di Mussolini a mani nude, come ha fatto l’ultimo vincitore del Premio Strega. Rimettere, estrema ratio, in discussione un simbolo universale come Dorando Pietri, piuttosto che il mito del Campionissimo, di Fausto Coppi… per presunti “impippamenti“ d’epoca, sarebbe come disquisire sul reale coraggio degli eroi di guerra, di quelli che tracannavano acquavite prima di scagliarsi contro la morte. Ecco, pensiamo seriamente a quello che è il fenomeno d’oggi, che coinvolge i ragazzini delle primarie, come gli ospiti dei centri anziani, il dilagare di una cultura ingannevole promossa mediaticamente attraverso la rappresentazione di pessimi modelli di vita, con il delirante, dilagante ed inclusivo spaccio di venefici benefici in fumo ed alcool, pillole di follia sintetica e misteriosi integrati elisir alla portata di ogni tasca. Adesso la lotta si farà ancora più dura, perché l’inganno non verrà meno, assumendo forme sempre più sofisticate, sino ad avvalersi del placebo, perché care ragazze e ragazzi, alla fine della fiera il vero doping è dentro di noi. Tutto dipende da come usiamo il cervello, nel bene e nel male.
Ruggero Alcanterini
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