Ne sono assolutamente convinto. Esiste una zona d’ombra, un angolo oscuro nella nebulosa del nostro pensare, una sorta di costituzionale lucida follia, imprescindibile ed imprevedibile, che rapisce gli umani e li rende demoni, piuttosto che angeli. Ma vi pare che non ci sia l’irresistibile suggestione del maligno nell’azione omicida che ha trasformato l’appartenenza, il tifo policromo esagitato da stadio in uno scontro per bande armate, tra sostenitori del Melfi e del Vultur Rionero in trasferta per l’Eccellenza del pallone in due sedi diverse, Tolve e Brienza? Avversari fuori campo che si sono cercati e hanno dato vita ad un western, senza esclusione di colpi, sino all’omicidio stradale. Pensate che un attimo dopo il compimento del sacrificio umano, gli dei degli inferi si siano placati? Macchè, erano e sono impegnatissimi sulla novella “Guerra di Troia”, la disputa di Tripoli e della sua titolarità sui pozzi d’oro nero, suggerendo ai “grandi” di lasciare fuori dalla Conferenza di Berlino i “piccoli” come la Tunisia e soprattutto la Grecia, madre culturale del concetto e del nome di Europa, destinataria principale della transumanza degli umani dalle zone di crisi e neanche a dirlo territorialmente coinvolta, come Cipro, nella questione gas/petrolio, vera origine di tanto caos e di tanta attenzione “pacificatoria”. Naturalmente, la Grecia, si è sentita lesa, anche per la posizione antagonista della Turchia e con il ministro degli Esteri Nikos Dendias ha incontrato il generale Haftar che, come l’alter ego Serraj, ha vissuto l’invito di Angela Merkel da separato in casa. Infine, un pensiero alla storia, che si ripete, ma che non insegna: nel 1878, sempre a Berlino, il 13 luglio – con un trattato – furono tagliate le ali all’Impero Ottomano, soccombente nella guerra contro la Russia. Nella Capitale tedesca, la Pace di Santo Stefano mediata dal cancelliere Otto von Bismarck, quasi centocinquanta anni fa, ancora si aggira come un fantasma e suggerisce opzioni che potrebbero risultare fatali, funzionali al ritorno in auge del progetto di Solimano il Magnifico. Ecco dunque che il lato oscuro della violenza, l’irrazionale che fa del “sado” il “maso” e viceversa, si profila e si annuncia nelle diverse forme, accattivante e perverso, sino ai limiti della disarmante tregua per punti, tutti accettati da tutti, meno che dai diretti interessati…
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