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L’Ecomuseo Casilino Ad Duas Lauros nell’Anno del Patrimonio Culturale Europeo

Co.Heritage: il progetto per la valorizzazione e la promozione del dialogo interculturale

Co.Heritage, il progetto promosso dall’Ecomuseo Casilino Ad Duas Lauros per la valorizzazione del patrimonio culturale delle comunità italiane e migranti presenti sul territorio della periferia est di Roma, è stato inserito nell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale.

Nato nell’ottobre 2017, Co.Heritage trae ispirazione dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, dove si afferma che “tutte le persone hanno diritto alla piena partecipazione alla vita culturale”. Il progetto si sviluppa nel quartiere di Tor Pignattara e in quelli limitrofi (Pigneto, Quadraro Vecchio e Centocelle) con l’obiettivo di costruire una narrazione collettiva del territorio, dando voce anche alle comunità straniere che lo abitano. “In questo modo le periferie e le persone che le vivono vengono sottratte a una rappresentazione fatta da altri e diventano loro stesse soggetto e voce narrante in un dialogo tra comunità migranti e comunità italiana al fine di creare un patrimonio rinnovato e condiviso”, spiega Claudio Gnessi, presidente dell’Ecomuseo Casilino.

Co.Heritage ben si inserisce dunque nell’Anno del Patrimonio Culturale Europeo, il cui slogan “il nostro patrimonio: dove il passato incontra il futuro”, è rappresentativo dell’intero percorso dell’Ecomuseo che vede il patrimonio come memoria da tutelare e valorizzare, ma anche come condivisione e prospettiva futura. L’iniziativa, voluta dall’Unione Europea, prevede una serie di iniziative nazionali e locali per rafforzare il senso di appartenenza al comune spazio europeo.

Co.Heritage prevede non a caso attività che si svilupperanno nel corso del 2018 e una ricerca sul territorio attraverso una mappatura delle comunità, del patrimonio produttivo e di quello didattico-formativo, incontri, seminari, interviste e laboratori, nell’ottica di una progettazione partecipata e interculturale, fornendo il proprio sostegno alle “buone pratiche” delle comunità locali per la promozione della conoscenza, salvaguardia, implementazione e narrazione del patrimonio locale.

“Il patrimonio culturale diventa così occasione di dialogo interculturale e valorizzazione delle diversità, per coinvolgere tutti gli attori presenti sul territorio, in un processo di definizione di nuovi modelli di sviluppo e di governance partecipati”, conclude Stefania Ficacci, responsabile della ricerca storica per l’Ecomuseo Casilino.

Sito: www.ecomuseocasilino.it

Ufficio Stampa: press@ecomuseocasilino.it

redazione

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