LE VIE DELLO SPORT – Si va verso la conclusione di un quadriennio di svolta per il mondo dello sport e diciamo che si è nel giusto tempo per fare bilanci, da quelli di sostenibilità, a quelli tecnici, a quelli economici. Sappiamo che, quando di parla di costi dello sport, una parte è assolutamente sulle spalle di centinaia di migliaia di società sportive e di una quota esponenziale di appassionati animatori ovunque sul territorio, spesso senza sostegno se non quello della consapevolezza di aver dato, ovvero la più importante forma di gratificazione, quella “auto”. Ma se arrivano anche note ufficiale di benemerenza il livello dell’autostima sale beneficamente e se il mondo dello sport viene segnalato alla società civile nel modo più istituzionale e tangibile, in via permanente, questo diventa essenziale. Purtroppo, stando a valutazioni fatte negli ultimi dieci anni, l’attenzione toponomastica delle amministrazioni locali nei confronti del mondo sportivo non ha particolarmente brillato nel corso dei secoli e in particolare negli ultimi decenni ed anni, se su 4.194 strade a Milano, nel 2008 se ne contavano soltanto undici dedicate ai grandi dello sport, come otto a Bologna su 1700. Nel 2012, il CONI si rivolse ai Sindaci con una lettera dedicata, sollecitandoli ad una maggiore attenzione, posto che la promozione che deriva dai nomi posti in calce agli angoli delle strade e delle piazze d’Italia può originare una cultura del rispetto, del valore e della considerazione, insomma un indotto di valore proporzionale all’importanza dei luoghi dedicati, che non necessariamente devono essere stadi e palazzetti, ma piuttosto viali, piazze, strade o perché no lungofiume, lungomare, sopraelevale, tangenziali, piuttosto che scalinate, discese, salite, moli, stazioni, scuole, sale… Il costo di tali operazioni potrebbe essere pressoché zero, ma il ritorno per il mondo dello sport potrebbe essere straordinario. Ora esiste una opportunità di cui tenere conto, quella delle Aree Metropolitane, che potrebbero proporre ai Comuni di competenza una giusta sportivizzazione dell’immaginario collettivo sul territorio. Certo, bisognerebbe occuparsene con un minimo di attenzione istituzionale e questo potrebbe avvenire da parte dello stesso Ministero dei beni, delle attività culturali e del turismo, che ha attivato una particolare attenzione anche sul tema sport. Tra i nomi che campeggiano già in giro ad esempio a Milano : via Consolini , via Girardengo ,via Rubino ( introdusse lo sport per non vedenti), via Coppi, via Frigerio , via Picchi , viale Caprilli , via Tesio , piazzale Angelo Moratti , largo Nuvolari , piazzale dello Sport (San Siro) e da ultimo anche via Beccali, con le Piscine Suzzani in zona Bicocca, oltre al Meazza (S. Siro) Vigorelli (demolito) e Brera (Arena). Naturalmente, in giro per l’Italia altri come Bartali, Binda, Girardengo, Valla, Mazzola, Biavati, Schiavo…, ma sempre pochi rispetto alle potenzialità. C’è ancora tanto lavoro da fare, compreso il prossimo aggiornamento della Walk of Fame al Foro Italico, dove sta per fare il suo ingresso lo stesso Luigi Beccali.
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