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Cronaca

Lazio: un “tesoretto” da oltre 88 milioni, si allontana il rischio commissariamento sanità

Un “tesoretto” da oltre 88 milioni di euro che la Regione Lazio potrebbe reinvestire in sanità, dove il rischio di un ritorno del commissariamento è sempre più lontano. A far respirare le finanze regionali sono due risultati positivi incassati martedì dalla giunta guidata dal presidente Francesco Rocca: la parifica della Corte dei Conti alla parte sospesa del rendiconto finanziario 2021, relativa alla spesa sanitaria, e l’esito del tavolo tecnico al ministero dell’Economia e delle finanze sui conti della sanità. In particolare, dal tavolo ministeriale è stato accertato che il disavanzo sanitario è sceso da 218 a 130 milioni di euro. Questo potrebbe sbloccare gli oltre 88 milioni di euro per finanziare la manovra economica del 2024. Così il tavolo è stato aggiornato. Il presidente Rocca rimane cauto ma ottimista e, insieme all’assessore la Bilancio Giancarlo Righini, in una conferenza stampa al Consiglio regionale alla Pisana, ha illustrato la situazione economica e finanziaria della Regione.

“Il giudizio di parifica della Corte dei Conti é un segnale importante per il Lazio. I magistrati contabili hanno apprezzato il nostro rigore nel non contrarre nuovi debiti e la massima trasparenza possibile sui conti in sanità, correggendo gli errori del passato – ha detto il presidente Rocca -. Soltanto così potremo programmare il futuro, realizzando gli impegni che abbiamo assunto con gli elettori e i cittadini del Lazio. Siamo sulla strada giusta, ma continueremo a lavorare con prudenza e costanza insieme al Ministero dell’Economia e delle Finanze e alla Corte dei Conti per far tornare la Regione Lazio alla normalità”. L’assessore Righini parla di “tesoretto” da usare per finanziare la manovra economica del 2024, con cui l’amministrazione Rocca dovrebbe iniziare ad attuare il programma della coalizione di centrodestra che ha vinto le elezioni regionali. La cifra non è ancora definita ma certamente supera gli 88 milioni che la Regione dovrebbe vedersi restituiti dal ministero per il debito sanitario. “Il tesoretto di cui parliamo non è solo di 88 milioni, perché il governo nazionale sta studiando una misura di anticipazione di liquidità sull’Fsc (il fondo di sviluppo e coesione, ndr) e il congelamento della rata del debito con ulteriore misura di carattere finanziario per l’allungamento delle scadenze di qualche altro anno”.

In merito allo sblocco delle nuove risorse derivanti dal disavanzo sanitario, al ministero “stanno procedendo ad alcune ultime verifiche contabili che non hanno consentito di sbloccarli subito. Noi abbiamo messo a garanzia la somma del disavanzo sanitario, quando al ministero finiranno di quantificare ci diranno se sono serviti tutti i 218 milioni di euro oppure solo una parte. Quello che avanza ce lo restituiranno”, ha spiegato l’assessore Righini. “Nel momento in cui avremo queste risorse, li possiamo mettere in bilancio, quindi non vincolati”, anche se l’intenzione dell’amministrazione Rocca è quella di reinvestirli in sanità. Intanto, mentre il disavanzo sanitario per il 2022 è sceso da 218 a 130 milioni, il tendenziale per quest’anno è passato tra il primo e il secondo trimestre da 730 a 300 milioni di euro. Anche il rischio di un possibile ritorno del commissariamento della sanità è per il momento scongiurato. “Non siamo andati al ministero con l’ansia del commissariamento, perché non c’è. Ma è ovvio che finché sei in piano di rientro, se sbagli o ci sono numeri che non tornano, ci sono parametri rispetto ai quali scatta in automatico. Al momento non ci sembra ci siano queste condizioni, quindi non è questo il tema. Siamo sulla strada giusta”, ha sottolineato Rocca. Proprio dal tavolo al ministero è emerso che il Lazio potrebbe riavere indietro oltre 88 milioni sui 218 tagliati dal bilancio a marzo per coprire il disavanzo sanitario. “In questo dialogo molto serrato col ministero dell’Economia ci farebbe piacere venissero svincolate queste somme perché avrebbero un impatto favorevole – ha spiegato Rocca -. E la nostra intenzione sarebbe quella di reinvestirli in sanità. Sono tanta roba ma non è su questo che balla il commissariamento. Non ci stracciamo le vesti se dovessero arrivare a settembre perché è talmente delicata la situazione in Regione Lazio che pur nel dispiacere di non avere subito questi soldi, comprendo le necessità del ministero di approfondire”. Il commissariamento infatti balla su un disavanzo che a marzo era di 700 milioni e a giugno ha fatto registrare un tendenziale più che dimezzato.

L’assessore al Bilancio, Giancarlo Righini, ha ribadito come il disavanzo è poco sopra i 300 milioni ed è fiducioso che a fine anno questa somma sarà azzerata. “E’ ovvio che è una sfida enorme arrivare a fine anno all’azzeramento del disavanzo sanitario, dobbiamo progressivamente ridurre, il tavolo ministeriale ci da’ delle indicazioni su cui lavorare e a queste ci atterremo – ha sottolineato Rocca -. Se i parametri vengono rispettati e il tavolo di verifica continuerà a vedere miglioramenti, il rischio commissariamento non c’è”. Insomma si respira un cauto ottimismo, rispetto ai timori e alle incertezza di primavera. “A marzo non potevo escludere il rischio commissariamento perché c’erano 700 milioni di disavanzo sul groppone e non era chiaro il tendenziale. Oggi invece la nostra posizione è di ottimismo e mi sembra di poter dire anche con grande trasparenza per tutto ciò che riguarda la spesa sanitaria”, ha concluso il presidente. La prima vera manovra economica della giunta Rocca, dunque, non sarà l’assestamento di bilancio 2023 ma il bilancio e la legge di stabilità 2024, quando la maggioranza di centrodestra, che ha vinto le elezioni, potrà disporre delle risorse necessarie per iniziare ad attuare il programma elettorale. “Nei prossimi giorni convocheremo la commissione per approvare l’assestamento di Bilancio che non dispone di nuove risorse e che quindi rinvia tutte le valutazioni di carattere economico-finanziario alla legge di bilancio e stabilità del 2024 – ha osservato l’assessore Righini -. In quella sede contiamo di disporre di risorse importanti per poter ricalibrare e programmare, per la prima volta dall’insediamento, le attività di bilancio che erano nel programma elettorale del presidente Rocca”, ha concluso Righini. (Rer)

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