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Laura Agea è il nuovo Sottosegretario di Stato agli Affari Europei

Laura Agea (M5S) è il nuovo Sottosegretario di Stato agli Affari Europei (ministero retto dal Pd Enzo Amendola) del Governo Conte Bis.

Una svolta alla questione amianto

La nomina potrebbe garantire una sensibile accelerazione alla delicata questione amianto, dal momento che l’europarlamentare è da anni impegnata nella tutela delle vittime di amianto e di altri cancerogeni, anche a fianco dell’ONA.

In tal senso, è stato nevralgico il suo ruolo da protagonista nella direttiva “cancerogeni e mutageni” e la traduzione in norme comunitarie dell’impegno ad una tutela più estesa (in chiave preventiva), delle vittime dell’amianto.

Europa e amianto

In materia di amianto, l’Europa ha rappresentato il motore propulsore della messa al bando del minerale, tanto che il

19 Settembre1983 l’Europa, con la direttiva 477/83/CEE, si era impegnata ad adottare le prime misure sulla protezione dei lavoratori contro i rischi connessi all’amianto, giungendo così all’entrata in vigore della L. 257/92, che ne vietava l’estrazione, la lavorazione, la produzione e la commercializzazione.

Il Presidente ONA Ezio Bonanni esprime fiducia

L’ONA (Osservatorio Nazionale Amianto) nella persona del suo Presidente, Avv. Ezio Bonanni, pertanto non può che gioire della nomina.

“La nomina dell’On. le Laura Agea, quale sottosegretario di Stato per i rapporti UE, sarà centrale per ottenere i finanziamenti dai fondi strutturali europei per le bonifiche dai /SIN (siti di interesse nazionale), alla Terra dei Fuochi e all’amianto ancora presente in 40 milioni di tonnellate ed in 1 milione di micro siti, ivi comprese scuole ed ospedali. La nomina di Laura Agea è un raggio di luce per la salute nei luoghi di vita e di lavoro e nella lotta contro l’amianto” ha dichiarato l’Avv. Ezio Bonanni.

E proprio sull’utilizzo dei fondi europei per bonificare edifici pubblici, in particolare le scuole, il sottosegretario di Stato, On. le Laura Agea, era stato abbastanza chiaro “Abbiamo dimostrato che nelle pieghe della normativa europea è possibile utilizzare i fondi anche per la bonifica dell’amianto, mi riferisco alle scuole e agli altri edifici pubblici. Anche su questo continuerò il mio impegno a tutela della salute dei nostri bambini, e in generale di tutti i cittadini”.

Ripercorriamo le tappe di Laura Agea: un impegno costante nella lotta all’amianto

Per meglio comprendere l’importanza di tale nomina, ricordiamo che il 26 settembre 2017, Laura Agea, insieme a David Borrelli, Dario Tamburrano e Fabio Massimo Castaldo, aveva presentato una interrogazione con richiesta di risposta scritta alla Commissione Articolo 130 del regolamento, avente per oggetto “Tubature dell’acqua potabile in amianto e aumento di incidenza dei casi di cancro tra le posizioni da cui l’acqua viene erogata con contaminazione di fibre di amianto”.

Inoltre durante l’incontro titolato “Tutela dell’ambiente: gli stati generali” (Latina, 21 maggio 2019), ed in quello precedente “Latina tra amianto, nucleare e rifiuti” (Latina, 13 aprile 2019), entrambi organizzati dall’ONA, l’On. le Laura Agea aveva rimarcato la necessità di fronteggiare l’emergenza amianto nella città di Latina, nella Regione Lazio, nel resto del nostro Paese ed in Europa, affermando

“In Italia e in Europa sono ancora troppi gli ambienti contaminati da sostanze cancerogene. In questa legislatura all’Europarlamento ho ottenuto la revisione della direttiva sulla protezione dei lavoratori esposti ad agenti cancerogeni, e ho intenzione di chiedere alla Commissione Europea un’iniziativa legislativa anche per i lavoratori esposti a farmaci pericolosi, compresi i citotossici”.

Un post significativo

A seguito dell’incontro avvenuto a Latina, l’On. le Agea aveva postato su Fb “In questi 5 anni al Parlamento Europeo abbiamo ottenuto un miglioramento concreto delle tutele dei lavoratori anche per quanto riguarda la salute.
Siamo riusciti ad esempio ad ottenere l’aggiornamento della direttiva sui cancerogeni, la quale da troppo tempo richiedeva una revisione.
Il cancro è tutt’oggi la principale causa morte legata al lavoro, nell’Unione Europea.
Per questo motivo abbiamo fatto approvare la “direttiva Agea” più stringente , comprendente 5 nuovi agenti chimici cancerogeni: cadmio, berillio, acido arsenico, formaldeide e bismetilene.
Sono ancora però moltissime le sostanze che ogni giorno, anche in Italia, mettono a rischio e spesso annientano la salute dei cittadini.
Una di queste è l’amianto.
Il tema dello smaltimento dei residui di amianto, che ho potuto affrontare oggi a Latina durante l’incontro “Tutela dell’ambiente: gli stati generali” , ci deve stare molto caro.
Per troppo tempo lo si è affrontato solo raccogliendo dati sempre più allarmanti sulle vittime presenti e future.
Proprio per le vittime e le loro famiglie ci siamo impegnati, nella scorsa legislatura europea e nella prossima, a prendere provvedimenti concreti contro le malattie asbesto correlate e le relative cause.
Perché si deve lavorare per vivere e non morire a causa del lavoro”.

Conclusioni

Ebbene, la forza dell’amianto risiede nel suo etimo: nella sua “alfa” privativa, che dà inizio alla parola “amianto”, a-mianto, dal greco, “non macchiato”, incorruttibile.

In passato, le aziende hanno utilizzato le fibre di amianto in virtù delle sue eccellenti proprietà: è infatti un materiale resistente al fuoco, all’usura, alle trazioni.

Oggi che ne conosciamo gli effetti nefasti e da quando il termine “mesotelioma” è entrato nel lessico comune in riferimento all’alto tasso di mortalità in ambiente lavorativo, non possiamo che sperare nelle azioni concrete della On. le Agea, affinché si possa mettere la parola fine ad una storia che da industriale è diventata sociale, da politica a giudiziaria, (con processi ancora in corso).

Ripercorrendo dunque le tappe di una storia lunga, cocente, scandalosa, fatta di omertà, negazionismi e silenzi che ha coinvolto intere comunità, il rapporto tra necessità di lavorare per vivere e morire per il lavoro, sottolineato giustamente dall’On. le Agea, risulta quanto mai attuale ed urgente.

Adesso “L’Unione Europea dovrà dire la sua e sollecitare la messa al bando globale dell’amianto, con una più efficace interlocuzione con i palesi produttori e utilizzatori, dalla Russia alla Cina, dall’India al Brasile, e così via” ha affermato l’europarlamentare e noi non possiamo che augurarle una “Buona lotta”.

Dott. Simona Mazza

Osservatorio Nazionale Amianto

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Osservatorio Nazionale Amianto

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