Dipanato il disguido tra la Provincia e il Comune di Latina sui dati della raccolta differenziata
Per l’anno in corso non ci saranno aumenti né della TARI, né del Piano Economico-Finanziario (PEF) per il servizio di Igiene Urbana.
A seguito dell’emanazione del Decreto Presidenziale della Provincia di Latina n. 9 del 31 gennaio 2018, il Comune di Latina si era visto aumentare l’aliquota del tributo provinciale, prevista da una legge del 1992, che passava dal 3 al 5%. Questo passaggio avrebbe comportato la necessità di aumentare il gettito della TARI per l’anno in corso di oltre 500mila euro. Nei criteri stabiliti dalla Provincia tale aumento interessa quei Comuni che nel 2016 hanno avuto una percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti inferiore al 30%. I dati sono stati desunti dall’Osservatorio Provinciale dei Rifiuti, inseriti dagli stessi Comuni. Da ciò è nato il disguido, perché in base ai dati in possesso della Provincia il Comune di Latina sarebbe stato al di sotto di tale soglia, mentre dalle dichiarazioni di legge già prodotte dall’Amministrazione comunale la raccolta differenziata per quell’anno si era attestata al 30,5%.
Dal confronto tra le due Amministrazioni, avvenuto in questi giorni, è emerso che già nell’estate del 2016 c’era stato un problema di inserimento dei dati relativi agli scarti e dei sovvalli derivanti dalla cernita del cosiddetto “monomateriale” della raccolta differenziata (plastica, vetro e metalli raccolti insieme con lo stesso contenitore), che comunque è riferito al medesimo codice CER (Codice Europeo Rifiuti). Il problema non era stato definito a suo tempo, senza immaginare che quella piccola differenza numerica (1,4%) avrebbe poi determinato i potenziali effetti che si sono manifestati in queste settimane. In forma precauzionale la Giunta comunale, circa due settimane fa, aveva approvato un emendamento al bilancio preventivo 2018 che teneva conto di tale aumento: analoga approvazione è nel frattempo avvenuta anche in Commissione Bilancio.
Comune e Provincia hanno convenuto che si tratta di rifiuti già accettati dalle piattaforme di trattamento convenzionate con i Consorzi obbligati per legge al ritiro dei rifiuti differenziati: per tale motivo questi quantitativi sono stati regolarmente conteggiati nel MUD (Modello Unico di Dichiarazione) che il Comune di Latina ha presentato alla Camera di Commercio lo scorso anno in riferimento al 2016. Con il MUD ogni Comune deve dichiarare entro il 30 aprile le quantità di rifiuti prodotti, smaltiti e avviati al recupero/riciclo tramite raccolta differenziata, così come risulta dalle fatture prodotte dagli impianti di conferimento, sia per i rifiuti differenziati che per gli indifferenziati. Per i differenziati il modello attesta che nel 2016 la percentuale è stata del 30,5%, quindi sopra la soglia stabilita dal Decreto Presidenziale della Provincia il 31 gennaio scorso. Pertanto i due Enti hanno definito oggi le rispettive determinazioni che confermano quest’ultimo dato, aggiornando quello inserito a suo tempo nell’Osservatorio Provinciale dei Rifiuti. Di conseguenza l’emendamento approvato in via cautelativa dalla Giunta prima e dalla Commissione Bilancio poi, verrà ritirato in sede di votazione in aula del bilancio di previsione 2018.
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