La Polizia di Stato – Questura di Latina, in esecuzione di una misura cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Latina Dr.ssa Laura Matilde CAMPOLI, su richiesta del P.M. Dr. Giuseppe MILIANO, ha tratto in arresto 6 persone, responsabili di alcune Onlus operanti nella gestione di numerosi Centri di Accoglienza Straordinaria nel sud Pontino.
Le persone arrestate sono:
1) M. L., nato a Fondi (LT) il 10/02/1983, presidente onlus “La Ginestra”, custodia cautelare in carcere;
2) P. L., nato a Fondi (LT) il 19/12/78, presidente onlus “Azalea”, custodia cautelare in carcere;
3) DE FILIPPIS Paolo Giovanni, (nato a Fondi (LT) il 20/05/1979, socio fondatore onlus “Azalea”, arresti domiciliari;
4) D. L. G., nato a Terracina (LT) il 04/12/1980, socio occulto e finanziatore onlus “Azalea”, arresti domiciliari;
5) L. E. nata a Fondi (LT) il 19/12/1981, socio occulto e finanziatore onlus “Azalea”, arresti domiciliari;
6) T. O. nato a Terracina (LT) il 10/09/1991, Rappresentante Legale e socio amministratore onlus “Philia”, arresti domiciliari.
Agli stessi vengono contestati, a vario titolo, i reati di falso, truffa aggravata, frode nelle pubbliche forniture e maltrattamenti nei confronti dei migranti.
A seguito delle proteste di un gruppo di cittadini extracomunitari ospiti di alcune strutture di accoglienza, i quali lamentavano continui ritardi nel pagamento del cosidetto “pocket money”, veniva avviata un’attività investigativa sulla gestione di alcune Onlus impegnate nell’accoglienza di numerosi richiedenti asilo politico in diversi comuni del sud pontino.
Il personale della Squadra Mobile e del Commissariato Distaccato di P.S. di Fondi effettuava accurati sopralluoghi all’interno di numerosi Centri di Accoglienza Straordinaria, riscontrando pesanti situazioni di sovraffollamento e gravi carenze di natura igienico-sanitaria, dando avvio ad un’articolata attività di indagine nell’ambito della quale la Procura della Repubblica di Latina autorizzava diverse attività tecniche.
Le indagini venivano effettuate anche sulla documentazione depositata dai responsabili delle Onlus per la partecipazione ai bandi di gara indetti per l’accoglienza dei migranti, facendo emergere gravi e sistematiche violazioni nell’esecuzione degli obblighi assunti dai gestori dei C.A.S. in sede di aggiudicazione delle gare.
In particolare, venivano riscontrate la mancanza dei certificati di prevenzione incendi relativi agli immobili, violazioni delle norme sulla sicurezza mediante l’ostruzione delle vie di fuga con i letti occupati dagli stranieri, gravi carenze nella manutenzione degli impianti elettrici e pessime condizioni igieniche delle strutture, queste ultime documentate dai filmati della polizia scientifica.
Per la Onlus “La Ginestra”, ad esempio, che gestisce molti C.A.S. a Fondi, veniva rilevato che, a fronte di una capienza certificata dalla A.S.L. di 56 unità, i responsabili, in sede di partecipazione alla gara, avevano dichiarato una disponibilità di posti doppia, arrivando in certi periodi ad ospitare un numero di migranti quattro volte superiore alla capienza stessa. Il presidente della predetta Onlus, pur avendo ricevuto dalla Prefettura la somma di € 4.114.112,20 nel periodo gen 2015 – sett 2017, violava le condizioni previste nella convenzione, ospitando gli stranieri in strutture sovraffollate ed in condizioni disumane, configurandosi per questo anche il delitto di maltrattamenti in famiglia.
M. L., nella qualità di presidente de “La Ginestra”, invece, si corrispondeva uno stipendio che dal 2015 al 2017 lievitava da € 1.500,00 a € 5.500,00 al mese, percependo nel periodo feb 15 – ago 17 un compenso complessivo di € 101.975,00. Lo stesso stipulava un contratto di locazione di un immobile di proprietà dei genitori, per un canone mensile inizialmente di € 3.000,00 che raddoppiava senza giustificato motivo nel giro di un anno e mezzo (il costo complessivo della locazione ammontava a € 141.000,00 nel periodo gen 15 – ago 17); gestiva di fatto la neonata onlus “Villa Lu.Da”(di cui risultava amministratore unico la madre), alla quale, nel breve periodo nov. 16 – dic 17, trasferiva la considerevole somma di € 294.020,00 per asseriti servizi di pulizia mai effettuati.
Anche P. L., quale Presidente della Onlus “L’Azalea”, operante in diversi centri del sud pontino, si aggiudicava una convenzione con la Prefettura di Latina per l’affidamento del servizio di accoglienza di numerosi stranieri, dichiarando falsamente che gli stessi sarebbero stati ospitati in una struttura (abitata da sua nonna) diversa da quella poi realmente utilizzata, che si rivelava realizzata abusivamente e presentava gravi carenze igienico-sanitarie. Analoghi problemi urbanistici ed igienico-sanitari venivano accertati per quasi tutti gli altri immobili locati dal P. per l’accoglienza degli stranieri.
Presso gli gli immobili utilizzati dalla Onlus Azalea si riscontrava, infatti, la mancanza di acqua calda, un sistema fognario inadeguato, l’assenza per alcuni di essi del certificato di agibilità e un pesante sovraffollamento.
Tutte circostanze che non venivano denunciate dagli ospiti della Onlus a causa delle minacce rivolte loro dal PANNOZZO di far revocare le misure di accoglienza; elementi che hanno determinato la contestazione del reato di maltrattamenti in famiglia.
Veniva accertata, altresì, la falsificazione dei dati riferiti alla Prefettura sul numero effettivo degli stranieri ospitati al fine di percepire indebiti pagamenti.
Emergeva la distrazione a fini personali da parte del P. della somma di euro 2500 dai fondi destinati all’accoglienza per il pagamento del banchetto tenuto in occasione del battesimo del figlio.
Le intercettazioni consentivano di acclarare che la Onlus “L’Azalea”, di fatto, si spartiva la gestione dei richiedenti asilo con la Onlus “Philia”, di cui è presidente T.O., senza alcuna comunicazione alla Prefettura di Latina.
Emergevano, inoltre, responsabilità a carico di T. O. e dei coniugi D. L. G. e L. E., quali soci occulti e finanziatori della Onlus “Azalea”; a carico di questi sono stati, peraltro, rilevati precedenti penali per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di svariati reati tributari.
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