Ieri al liceo scientifico Grassi, 300 gli studenti dei licei Grassi, Manzoni e Alighieri, presenti ad assistere alla struggente testimonianza di Sami Modiano, sopravvissuto ai campi di concentramento di Auschwitz-Birkenau.
Sami Modiano aveva 13 anni e mezzo quando è stato deportato a Bikenau; 14 quando è uscito da Aushwitz. Sono i luoghi della Memoria in cui torna ogni anno per guidare gruppi di persone, raccontando la sua storia che è anche quella di milioni di ebrei colpevoli solo di essere nati. Con lui furono deportati 2220 membri della comunità ebraica di Rodi in Grecia, 500 anni di storia e convivenza religiosa cancellati dalla follia nazista.
Sami racconta:
«Frequentavo la terza elementare, ero felice di andare a scuola, avevo bei voti e andavo d’accordo con tutti i miei compagni. Un giorno il mio insegnante mi chiamò, io credevo che mi volesse interrogare. Ero contento, perché avevo studiato ed ero sicuro che avrei preso un bel voto. L’espressione del mio insegnante però era dispiaciuta, preoccupata. Mi disse: “Sami Modiano, sei espulso dalla scuola”. Mi crollò il cielo addosso. Era successo: ero stato espulso dalla scuola perché ebreo».
Alla fine dell’incontro c’è stato un momento di estrema commozione nel vedere il Sindaco di Latina Damiano Coletta, abbracciare Sami Modiano, uno degli ultimi sopravvissuti dei campi di sterminio.
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