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A Latina 280mila euro per l’inserimento lavorativo delle donne vittime di violenza 

C’è anche un progetto del Comune di Latina fra i 17 finanziati nell’ambito dell’Avviso Pubblico promosso dal Dipartimento Pari Opportunità per il finanziamento di interventi volti a prevenire e contrastare la violenza di genere.

E’ stato presentato alla vigilia dell’8 marzo nella seduta della Commissione Welfare tenuta questa mattina. Si chiama ILMA – Io Lavoro per la Mia Autonomia e si è classificato quinto su 105 partecipanti all’Avviso ministeriale (linea di intervento per l’inclusione lavorativa). E’ stato delineato dall’Assessorato alle Politiche di Welfare in co-progettazione con il centro Donna Lilith, partner che l’Amministrazione ha selezionato tramite avviso pubblico. L’intervento sarà totalmente finanziato con i 280mila euro concessi dal Dipartimento, esprime la volontà di entrambe le parti di concorrere, in modo tangibile e concreto, all’inserimento lavorativo e all’autonomia delle donne vittime di violenza e troverà attuazione sul territorio comunale, con possibilità di estensione nei Comuni del distretto sanitario LT2 (Pontinia, Norma, Sermoneta, Sabaudia) di cui il Comune di Latina è capofila.

Potranno beneficiare delle misure di supporto e assistenza previste dal progetto un massimo di 25 donne, sole o con figli/e e/o minori, già prese in carico dai servizi sociali, che hanno intrapreso percorsi di sostegno realizzati con un centro antiviolenza oppure ospitate in una casa rifugio o, ancora, inserite in case di proseguimento. Verranno individuate da un’equipe multidisciplinare composta da personale dei Servizi sociali e del centro Donna Lilith che le accompagnerà nel percorso finalizzato alla riqualificazione delle loro competenze professionali e a favorire l’inclusione socio-lavorativa.

«Il progetto vuole incidere sulla scarsità di posti disponibili nelle case rifugio e di proseguimento – ha spiegato l’Assessora al Welfare Patrizia Ciccarelli – le donne accolte in queste strutture vi alloggiano troppo a lungo, c’è necessità di far ruotare i posti il più possibile e lo si può fare trovando un alloggio e prima di tutto un lavoro per queste donne. Tra gli obiettivi che ci aspettiamo di raggiungere ci sono la contaminazione tra metodologie e il potenziamento della rete territoriale di sostegno. Entrambi questi obiettivi consentono di dare risposta alle istanze e ai bisogni del territorio e di offrire servizi di maggiore qualità in grado di soddisfare le esigenze e le aspettative della cittadinanza».

redazione

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