A TORINO, INVECE DI FARE FESTA PER LA STORICA VITTORIA DEL TORO NEL DERBY CON LA JUVE, I PROFESSIONISTI DELLA VIOLENZA GRATUITA HANNO FATTO LA FESTA AL CALCIO. ALTRI EPISODI DA CRONACA NERA CALCISTICA SONO FINITI REGOLARMENTE IN PRIMA SERATA TV, INSIEME ALLA CATASTROFE DA SISMA IN NEPAL E ALL’ENNESIMO SBARCO PLURIMO SULLE NOSTRE COSTE. COSI’ LA RAI HA MANDATO IN ONDA IL SERVIZIO SULLA EXPO DI MILANO PROSSIMA ALLA INAUGURAZIONE, QUALE ENNESIMO MIRACOLO ITALIANO, IN ORARIO DA FASCIA NON PROTETTA, QUASI FOSSE UN FILM A LUCI ROSSE… PER QUESTO, VOGLIO RIPRENDERE UN SERVIZIO GIORNALISTICO DI 66 ANNI FA, DI UN COLLEGA DI PAOLO ROSI, GIGI MICHELOTTI, CHE CON GARBO AFFRONTAVA UNO DEI MOMENTI DI MAGGIORE IMPATTO EMOTIVO DELLA STORIA D’ITALIA E DELLA DISCIPLINA SPORTIVA PIU’ AMATA DAGLI ITALIANI. QUANDO L’INTERA SQUADRA DEL TORINO S’INVOLO’ TRA GLI IPERBOREI, LIEVITANDO TRA LA NEBBIA, DALLA COLLINA DI SUPERGA, RADIO RAI DEDICO’ VENTIQUATTRO ORE DI TRASMISSIONE E IL LINGUAGGIO DI QUEI MAESTRI AL MICROFONO ERA PIENO D’AMORE, MAGARI ISPIRATO ALL’EPICA, COME SEMPRE, DURANTE LE GIORNATE DI CAMPIONATO, PERCHE’ ALLA RADIO, SENZA TV E SENZA MOVIOLA, LE PAROLE AVEVANO UN PESO ASSOLUTO…