La Procura Federale ha notificato il ricorso per revocazione della sentenza sulle plusvalenze relativa alla Juventus ed alle altre otto società collegate. La richiesta di un nuovo processo è dovuta a “sopravvenienza di elementi di prova nuovi che dimostrano e corroborano la sussistenza degli illeciti disciplinari (…) che, se conosciuti, avrebbero fornito al giudicante solida base per ritenere raggiunta la prova degli illeciti contestati”.
A far parte della lista ci sono anche le squadre coinvolte anche nel primo processo. Parliamo di Genoa, Pisa, Pro Vercelli, Sampdoria, Parma, Pescara, Novara e Empoli. Come spiega la Gazzetta dello Sport, sarebbero esclusi il Napoli (a cui erano contestate le presunte violazioni legate al caso Osimhen, estranee quindi alla Juventus), e il Chievo per il suo fallimento. Le persone chiamate in causa dalla Procura Federale sono ben 52.
Il Tribunale federale e la Corte federale d’Appello avevano respinto le richieste di Chiné a causa dell’impossibilità di avere un modo oggettivo per definire il reale valore di un tesserato. Alla luce delle nuove prove quest’elemento diventa marginale per la Procura.
Il Procuratore Federale ha portato nuove prove, ovvero: intercettazioni telefoniche, intercettazioni ambientali, comunicazioni informatiche e documenti scritti a mano. Queste “dimostrano l’esistenza di un sistema, di una organizzazione, di una programmazione di budget di compravendita di calciatori effettuate non per motivi tecnici ma per ragioni esclusivamente collegate all’esigenza di conseguire, mediante artifizi, determinate risultanze economico-finanziarie”.
La Corte federale d’Appello ha 30 giorni per convocare l’udienza.
Nella serata del 22 dicembre la Juventus ha reso pubblico un comunicato stampa in cui notifica di aver ricevuto una impugnazione per revocazione parziale della decisione della Corte Federale di Appello Qui si legge:
Juventus Football Club S.p.A. (“Juventus” o la “Società”) comunica di aver
ricevuto questa sera, unitamente ad altre 8 società di calcio italiane e relativi soggetti apicali all’epoca dei fatti, dalla Procura Federale presso la F.I.G.C. una “impugnazione per revocazione parziale, ex art. 63, del C.G.S., della decisione della Corte Federale di Appello, Sezioni Unite, n. 0089/CFA-2021-2022 del 27 maggio 2022, divenuta definitiva”. Con la decisione impugnata la Corte Federale di Appello aveva rigettato il reclamo proposto dalla Procura Federale avverso la decisione del Tribunale Federale Nazionale che, a sua
volta, aveva prosciolto Juventus e gli altri soggetti deferiti per insussistenza di qualsiasi illecito disciplinare in ordine alla valutazione degli effetti di taluni trasferimenti dei diritti alle prestazioni di calciatori sui bilanci e alla contabilizzazione di plusvalenze. La Società potrà articolare le proprie difese nei termini previsti dal codice, confidando di poter ulteriormente dimostrare la correttezza del proprio operato, l’assenza di elementi nuovi sopravvenuti rilevanti per il giudizio rispetto alla decisione della Corte Federale di Appello e la carenza dei presupposti dell’impugnazione proposta.
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