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LA PASQUA FUNESTA DEL 2019

LA CHIESA DEVASTATA
23 APRILE 2019 – Paradossalmente, nel clima festoso della Pasqua cristiana, il bagno di sangue, il martirio dei trecentocinquantanove innocenti uccisi e dei cinquecento feriti, massacrati dal fanatismo religioso con l’esplosivo a Colombo, in Sri Lanka, ci trova sgomenti e trova risposte nella immensità della diaspora, che divide e comprende, tra le “monoteiste”, fedi e variabili tra la tolleranza e l’intolleranza, cui i fiumi carsici delle guerre soltanto sopite, degli interessi economici e politici inconfessati, ma latenti, hanno conferito perversa qualità esplosiva. Altrettanto paradossalmente, nel clima mesto della vigilia, nel bergamasco, a Rogno, insorgeva nella notte l’ennesimo rogo doloso, il ventiquattresimo in Lombardia dall’inizio di questo movimentato 2019, diffondendo l’alea malefica della diossina, un aperitivo venefico, una “sorpresa” pasquale davvero cattiva per gli abitanti di un territorio, che vedeva e che speriamo continui a vedere nella Valcart un’azienda di punta nel settore del riciclo, con ben centoquaranta dipendenti, che ha perso quattro dei suoi sei capannoni attrezzati. Ma qual è il punto, il cruccio, la domanda che si ripropone ed a cui occorrerebbe dare sollecita e concreta risposta? Beh, è evidente che si è sotto attacco, che si è di fronte ad una strategia di chi ha interessi che collidono con la nostra salute e che traggono profitto da attività criminali, se dal 2014 gli impianti per il trattamento dei rifiuti finiti in cenere sono stati 136, nonché 31 discariche, 45 tra isole ecologiche, compattatori e piattaforme di selezione, 6 impianti di compostaggio , oltre a 103 discariche abusive , 5 depositi di ecoballe e 14 inceneritori, ogni dove nel Bel Paese. Ecco, è evidente, che una azione virtuosa come quella dell’ONA e del suo Presidente, avv. Ezio Bonanni, pn collaborazione con il CNIFP, rischia di divenire una vera e propria missione di contrasto contro il degrado sistemico, chiaramente voluto per mettere fuori controllo lo smaltimento regolare dei rifiuti, per poter fare di tutta la materia un caos, nel cui contesto nascondere gli abusi e le irregolarità, comprese quelle nello specifico dell’amianto. Pensiamo che a questo punto ci siano addirittura le condizioni per ipotizzare una specializzazione per le istituzioni e le forze con funzione inquirente, che si crei una banca dati di quel che tende a finire nel sommerso e nell’oblio, cosa che non ci possiamo permettere. La sottrazione criminale dei rifiuti al trattamento di competenza sta assumendo oggettivamente forme e dimensioni da autentico allarme sociosanitario. Ecco, questo è dunque un segnale non di meno forte e importante di quello che sta devastando la temperanza delle confessioni religiose, un sintomo grave, di quanto l’inquinamento ambientale passi anzitutto dalle coscienze.
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