La città di Aprilia e la sua situazione urbanistica. Incontro ed intervista con il vicesindaco

 Il giorno 29 giugno la nostra redazione ha incontrato nel suo ufficio il vicesindaco di Aprilia Franco Gabriele per discutere con lui della situazione urbanistica della città. Il vicesindaco ha parlato approfonditamente del territorio di Aprilia, mettendo in evidenza quando nel 1973 con l’arrivo della cassa del mezzogiorno la città si trasformò da agricola in industriale.

“Da quel momento migliaia di persone si spostarono da tutte le regioni d’Italia per arrivare ad Aprilia in cerca di lavoro nelle sue industrie. Si è così passati in meno di trent’anni da circa 26.000 abitanti ai quasi 60.000 attuali. Diversi nuclei di abitanti si sono sparpagliati in zone come la Gogna, Campoverde, Fossignano e Casalazzara che nel giro di venticinque anni sono cresciute come piccole città indipendenti. Questo ha comportato per il comune un dispendio di risorse grandissimo e difficilissimo da gestire. Da questa realtà è nata l’esigenza di un nuovo piano regolatore per fermare il fenomeno dell’abusivismo, con interventi straordinari soprattutto nelle periferie. La Procura della Repubblica è arrivata a chiedere al comune di Aprilia di agire con abbattimenti degli edifici abusivi, dando un elenco di 1.400 casi solo nella città”.

Gestire un territorio del genere è molto difficile.

“Tutti chiedono servizi”, continua il vicesindaco, “ma le risorse mancano. In questi nuclei sparsi è difficile portare fogne e acqua con i costi così elevati. Con l’aiuto della regione il Comune di Aprilia sta elaborando un piano sancito da una legge regionale unica in Italia, per portare un sostegno alle periferie degradate, con fondi messi a disposizione di quei comuni che hanno anche bisogno di un recupero igienico sanitario. Grazie a questa legge il comune ha cominciato a lavorare dal 2007 alla creazione di un depuratore che quest’anno entrerà in funzione. Metà zona potrà scaricare nel depuratore e la zona che va verso Tor San Lorenzo potrà farlo entro due anni. Il comune di Aprilia si è attrezzato a gestire la raccolta differenziata sul territorio, lo scarico nelle fosse biologiche delle abitazioni nelle aree periferiche, il sistema acquifero del comune, il riassetto della viabilità e il percorso dei trasporti per riuscire nei prossimi due anni a una riqualificazione del territorio, così da raggiungere ovunque un assetto di quartiere urbanistico”.

Il vicesindaco prosegue: “Potremo finalmente dire che i ventitré mila abitanti dei quartieri limitrofi non sono più abusivi ma cittadini di Aprilia”. “Quindi il programma della nostra giunta”, continua Gabriele, “prevede il recupero dei quartieri limitrofi dal punto di vista igienico-sanitario e delle strutture, trovare una soluzione ai problemi con i trasporti, e, interesse primario, rimane il depuratore, così da salvaguardare i 50 Km di costa, dato che ci sono due scarichi che arrivano uno fino a Latina e l’altro fino a Torvaianica. Vogliamo rivedere l’edilizia popolare rendendola residenziale ad alto livello. Stiamo lavorando anche alla risistemazione dei parchi comunali in Via dei Mille e Viale Europa”.

Finiamo la nostra intervista con questa riflessione fatta dal sindaco:

“C’è una ricchezza infinita nella nostra città. Ed è proprio la storia, seppur breve, su cui si basa la nascita e la crescita di Aprilia. L’anno prossimo festeggiamo gli ottant’anni. Rispetto ad una città che ha mure medioevali, millenarie, noi non abbiamo mura, dobbiamo costruire mattone su mattone. E va costruita la cultura dell’apriliano che tarda ad arrivare. Se da un lato c’è la forza delle iniziative e delle idee non c’è la tradizione dell’appartenenza. Questa è una cosa che deve crescere proprio perché non ci sono mura da difendere. Aprilia non è una città medievale dove tutto resta dentro le mura. Aprilia è una città aperta con le sue positività e le sue negatività”.

Ringraziamo ancora il vicesindaco Franco Gabriele per la sua disponibilità e gentilezza con l’augurio che Aprilia riesca a diventare un grande comune.

intervista di Pina Moro e Viviana Della Rosa

articolo di Roberto Gentile