Forte aumento dei divorzi e calo dei matrimoni. È quanto rilevato dall’Istat nell’ultimo report sulla popolazione residente per stato civile. Il confronto tra i dati del Censimento della popolazione del 1991 e quelli riferiti al 2018 mostra i profondi cambiamenti avvenuti.
Costante aumento dell’età della popolazione, al primo gennaio di questo anno, l’età media degli italiani è di 45,2 anni: nel ’91 era al di sotto della soglia dei 40 anni. 60 milioni 484 mila unità la popolazione residente in Italia, il 13,4% della popolazione ha meno di 15 anni, il 64,1% tra i 15 e i 64 anni e il 22,6% ha 65 anni e più.
Forte aumento della popolazione anziana, dai 65 anni in su, raddoppia la fascia degli 80enni e oltre, che rappresenta ormai il 7% della popolazione totale residente: da 1 milione 955 mila a 4 milioni 207 mila abitanti. Quella di 100 anni e più supera le 15 mila e 500 unità. Sono più di mille gli individui che hanno superato i 105 anni e 20 i supercentenari (110 anni e più). Diminuzione della popolazione con meno di 15 anni, da 15,9% a 13,4% del totale.
Le unioni civili coinvolgono 13 mila persone (0,02% della popolazione), di sesso maschile nel 68,3% dei casi. Gli uniti civilmente hanno un’età media di 49,5 anni se maschi e di 45,9 anni se femmine e risiedono prevalentemente nel Nord (56,8%) e al Centro (31,5%). In Italia, a partire da luglio 2016 e fino al 31 dicembre 2017, sono state costituite nel complesso 6.712 unioni civili (2.336 nel 2° semestre 2016 e 4.376 nel corso del 2017) che hanno riguardato prevalentemente coppie di uomini (4.682 unioni, il 69,8% del totale). Le unioni civili sono più frequenti nelle grandi città: il 35,4% è stato costituito nelle 14 città metropolitane, e quasi una su quattro a Milano, Roma o Torino.
Forte calo dei coniugati, 3 milioni e 843 mila in meno, soprattutto nella classe di età 25-34 anni (da 51,5% a 19,1% gli uomini, da 69,5% a 34,3% le donne). I celibi passano da 48,1% a 80,6% e le nubili da 29,2% a 64,9%. Nella classe di età 45-54 anni quasi un uomo su quattro non si è mai sposato mentre è nubile quasi il 18% delle donne. Sono oltre 3 milioni i coniugati in meno a vantaggio di un corrispettivo aumento di celibi e nubili.
Aumentano in tutte le età i divorzi, più che quadruplicati dal 1991 (da circa 376 mila a oltre 1 milione e 672 mila), principalmente nella classe 55-64 anni (da 0,8% a 5,3% gli uomini, da 1,0% a 6,4% le donne). Tra i 25 e i 34 anni non sono ancora sposati l’81% degli uomini e il 65% delle donne.
M.G.
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