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Istat, 3 milioni di uomini vittime di molestie sessuali

3 milioni 754mila uomini vittime di molestie sessuali, 1 milione 274mila negli ultimi tre anni. Per la prima volta l’Istat rileva le molestie a sfondo sessuale  ai danni degli uomini. A renderlo pubblico un’ indagine istituzionale trasversale (su 15.764 donne e 16.347 uomini) in tema di molestie sessuali realizzata dall’Istat intitolata “Le molestie e i ricatti sessuali sul lavoro” nel 2015-2016, diffuso il 13 febbraio 2018.

Un fenomeno concreto, doloroso, che, al di là del numero e del sesso degli aggressori, deve essere osservato e contrastato.

L’indagine, effettuata nel 2015-2016 tramite interviste telefoniche e faccia a faccia su un campione di 50.350 individui di 14 anni e oltre, rileva numerose informazioni per analizzare il fenomeno delle molestie a sfondo sessuale subite da uomini e da donne.

Per la prima volta, però,  i quesiti sulle molestie hanno riguardato sia le donne sia gli uomini tra i 14 e i 65 anni rilevando le molestie verbali, l’esibizionismo, i pedinamenti, le telefonate oscene e le molestie fisiche sessuali.

Rivolgendo uno sguardo su questa nuovo forma di violenza perpetrata contro uomini basata sul genere, l’Istat nella sua indagine rileva che 3 milioni 754mila di uomini  nel corso della vita hanno subito molestie,  1milione 274mila  negli ultimi tre anni, 610mila  negli ultimi 12 mesi.

La violenza subita più frequente nel corso della vita dal sesso maschile risulta essere la molestia verbale, seguono episodi di pedinamento, le molestie con contatto fisico,  atti di esibizionismo e le telefonate oscene. Un dato non particolarmente diverso da quello delle donne è rappresentato dalle molestie che giungono dalla rete mentre la visione contro la propria volontà di materiali pornografici o l’invio di foto o immagini dal contenuti esplicitamente sessuali riguarda un residuo. Negli ultimi 3 anni e negli ultimi 12 mesi per gli uomini le molestie più frequenti sono le molestie verbali e quelle via social network.

Gli autori delle molestie a sfondo sessuale sono in larga prevalenza uomini: lo sono per il 97% delle vittime donne e per l’85,4% delle vittime uomini. Alcune vittime, però,  sono state molestate sia da uomini sia da donne (8,3% delle vittime). Ciò accade soprattutto per le molestie sui social network e per gli uomini (16,1% contro 5,0% delle donne).

A differenza degli uomini, le donne sono le autrici delle molestie ai danni di altre donne nel 6,1% dei casi e nel 23,7% di quelle subite dagli uomini. Gli uomini, invece,  indicano una percentuale più elevata di situazioni in cui non sono stati in grado di identificare se a molestarli sia stato un maschio o una femmina: ciò si è verificato per le molestie subite nel corso della vita al 12,3% delle vittime uomini e al 7,6% delle vittime donne.

Dal dato statistico emerge anche che gli uomini hanno subito molestie da parte di altri uomini, con quote che vanno dal minimo del 56,9% per le telefonate oscene fino al massimo del 91,7% per i pedinamenti, ma si stima anche una quota non trascurabile di donne autrici di molestia: 24,8% per le molestie fisiche, 36,7% nel caso di telefonate o messaggi dal contenuto ritenuto osceno, 34,6% dei casi in cui sono stati costretti a vedere immagini sessuali o materiali porno e 48,1% delle molestie tramite i social network. È elevata invece la percentuale di casi in cui non si può risalire al sesso dell’autore quando vengono rubate le proprie credenziali su Internet o sui social network al fine di offendere altri: è pari al 62% se le vittime sono uomini e al 60,9% nel caso delle donne.

Le molestie verbali ( 1 milione 644mila),  il pedinamento ( 1 milione 354mila) e la violenza fisica (696mila) sono i reati che si ripetono con più frequenza nei confronti del sesso maschile nel corso della vita. Negli ultimi tre anni, invece, le molestie verbali sono al primo posto, seguono le molestie via social network e i pedinamenti. Negli ultimi 12 mesi precedenti l’intervista agli uomini, invece, più volte accade che vengano molestati verbalmente, che vengano molestati  o rubate credenziali via social network.

Per gli uomini l’andamento territoriale è meno uniforme rispetto alle donne: le molestie verbali, le più frequenti anche per gli uomini, raggiungono il massimo al Sud (9,0%) e nelle grandi città con oltre 50mila abitanti (11,6%), mentre al Centro Italia e al Nord-est gli uomini sono più frequentemente vittime di molestie fisiche.

Sono le persone di età compresa fra i 14 e i 24 anni quelle a maggior rischio di subire molestie sessuali. Il tasso, in questa fascia d’età, è all’incirca il doppio di quello medio sia per i maschi sia per le femmine e scende progressivamente al crescere dell’età.

Hanno subito più molestie sia le donne sia gli uomini con un titolo di studio medio alto, con almeno la laurea o il diploma, fatta eccezione per le molestie che avvengono tramite i social network di cui sono vittime invece in misura maggiore le persone con la licenza elementare o la scuola media. Guardando agli ultimi 3 anni la relazione con il titolo di studio si attenua, soprattutto per le vittime di sesso maschile.

Prendendo in considerazione le sole molestie con contatto fisico, ovvero le situazioni in cui la donna o l’uomo sono stati avvicinati, toccati o baciati contro la loro volontà, si stima che nella maggior parte dei casi siano perpetrate da estranei (61,5% nei maschi e 59,7% nelle femmine) o da conoscenti (17,5% nei maschi e 15,4% nelle femmine) o persone che si conoscono solo di vista . Nei casi in cui gli autori sono persone conosciute bene si tratta con più frequenza di amici o vicini di casa, persone conosciute sul luogo di lavoro (superiori o colleghi), compagni di scuola o insegnanti.

Gli uomini subiscono molestie fisiche  soprattutto nei locali pubblici come pub, discoteca, bar ecc. (il 29,2% nel corso della vita che arriva al 40,8% negli ultimi tre anni), per strada (14,2%) e sui mezzi pubblici di trasporto (12,7%).

Cresce, invece la percentuale delle violenze subite dagli uomini negli ultimi tre anni a scuola, nelle università o negli spazi attinenti (9,7%) o in un parcheggio, garage, automobile (9,4%).

A differenza delle donne che che hanno una  percezione alta della gravità delle molestie fisiche subita, per gli uomini la situazione appare diversa: sono molti di meno gli uomini che giudicano molto grave la molestia subita (il 15,7% nel corso della vita e il 6,6% negli ultimi tre anni), mentre sono di più coloro che le ritengono poco (35,3%) o per nulla gravi (17,4%).

435mila uomini  dichiarano di aver subito prima dei 18 anni atti sessuali come essere toccati nelle parti intime o essere costretti a toccare qualcuno nelle sue parti intime.  Nella maggioranza dei casi questi fatti si sono verificati una sola volta (58,5%), ma per circa la metà  delle vittime si sono ripetuti da 2 a 5 volte (26,7%) mentre una quota non trascurabile dichiara di non ricordare quante volte sia successo. Gli autori di queste violenze sessuali sono, sia per i maschi sia per le femmine, in prevalenza sconosciuti (47,9 nei maschi e 33,2%) o conoscenti (21,6 nei maschi e 23,0%).

 

Il 62,1% degli uomini e il 42,7% delle donne non ha parlato con nessuno di questi fatti al tempo in cui si sono verificati. Quando ne hanno parlato, i confidenti preferiti
dalle vittime sono stati i familiari (per il 28,4% delle donne e il 14,3% degli uomini) o gli amici (per il 19,3% delle donne e il 16,6% degli uomini). Basso, invece, il ricorso a figure specializzate e deputate all’assistenza psicologica e legale come medici, psicologi, avvocati, forze dell’ordine, magistrati o centri antiviolenza. Complessivamente solo lo 0,2% degli uomini e l’1,3% delle donne si è rivolto a loro.

OSSERVAZIONI

Dal dato Istat emerge che le molestie sessuali contro gli uomini sono importanti quanto quelle subite dalle donne. Negli ultimi anni la violenza contro le donne ha conosciuto in Italia una pericolosa impennata, un fenomeno che non può più essere considerato a senso unico perchè non veritiero (i dati Istat lo dimostrano).

L’indagine istituzionale trasversale Istat risulta efficace perchè studia un nuovo fenomeno meno noto e meno discusso, come se fosse un tabù, ma che esiste e che lentamente sta provando a emergere dalla cortina di silenzio che lo circonda.

Il dato relativo alle vittime di molestie fisiche nei confronti della donna, dopo una fase di stabilità rilevata fra il 2002 e il 2008-2009, continua a decrescere e, nel confronto relativo agli ultimi tre anni, risulta più che dimezzato (dal 5,7% del 1997-1998 al 2,7% del 2015-2016).

Il tema delle violenze e delle molestie sessuali ha ricevuto e riceve una sempre maggiore attenzione dai mass media e molte sono le iniziative intraprese a livello politico e sociale su questa tematica, elementi questi che hanno aiutato, spesso sole le donne, a crescere rispetto alla consapevolezza dell’esistenza del fenomeno e della necessità di farlo emergere creando, di conseguenza, le condizioni affinché sempre più vittime non si sentissero colpevoli o peggio ancora venissero colpevolizzate.

Tutto ciò ha contribuito a costruire un clima di condanna sociale della violenza contro la sola donna  favorendo il contenimento di questi fenomeni ma allo stesso tempo ha creato allarmismo nei confronti dell’altro sesso.

Vittime di violenza sono tutti, uomini e donne indistintamente, e i dati appena esaminati lo dimostrano. Gli studi internazionali da anni lo dimostrano, finalmente ora anche l’Italia studia una realtà meno conosciuta sicuramente, ma che non può passare del tutto inosservata. Tale svolta, mi auguro, potrebbe essere il frutto a lungo termine dei mutamenti del quadro legislativo, ma anche del diverso ruolo dei media negli ultimi anni, nonché dell’emergere di una nuova coscienza femminile.

Massimiliano Gobbi

 

RAPPORTO ISTAT “Le molestie e i ricatti sessuali sul lavoro”

 

 

 

redazione

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