onte si presenta all’Hotel Astura in anticipo rispetto all’orario previsto per l’inizio della conferenza.
E’ rilassato, concentrato e come al solito sistema da sè il microfono e la sala per ospitare i propri sostenitori. Un banchetto attende gli elettori interessati a partecipare alle primarie PD; pochi si avvicinano, forse perchè già registrati, forse perchè intendono costruirsi, prima, una solida convinzione su chi scegliere il prossimo 20 Marzo. Sulla stessa postazione firme sono disposte file ordinate di volantini stampati con foto in bianco e nero e scritte a mano con tanto di numero del professor Conte: ricordi della politica di una volta.
Amici e sostenitori del professore prendono posto: pubblico adulto, pochi giovani. Presenti Dandolo Conti, Riccardo Ferrante (candidato primarie PD) e nell’ultima parte dell’incontro presenzia anche Giacomo Menghini (candidato primarie PD).
Arriva la notizia che l’onorevole Roberto Speranza non potrà intervenire come pubblicizzato, bloccato nei palazzi di Roma, a causa del delicato passaggio parlamentare sulle “unioni civili” che vede impegnato il gruppo PD al Senato.
Una breve presentazione del candidato alle primarie, per voce di un presentatore, e poi il microfono passa nelle mani di Conte che rompe immediatamente il ghiaccio: “La mia esperienza da Sindaco fu gloriosa, intendo ripeterla. Io parlavo con tutti i cittadini, sapevo gestire i dipendenti e guadagnarmi la loro stima”. Toni caldi sin da subito: il professore punta il dito contro le opere incompiute della precedente amministrazione (e non solo), senza risparmiare critiche alla “Parkroi” che avrebbe dovuto consegnare alla città il parcheggio multipiano in piazzale Berlinguer. Conte si dice indignato per il fatto che l’amministrazione del proprio paese sia stata commissariata per la terza volta nella storia, danneggiando la buona reputazione di cui ha sempre goduto.
Si parla di Marina di Nettuno e del simbolo più emblematico, l’eco- mostro: “Io, da assessore, raccolsi le firme con un banchetto contro quell’opera inaccettabile”. Non tutto il passato è da biasimare e con parole più istituzionali si
riconoscono alcuni impegni portati a termine dalla Giunta Chiavetta: “Diamo atto alla precedente amministrazione di aver iniziato la raccolta porta a porta, ma occorre regolamentare il sistema e reprimere gli atti di inciviltà ancora troppo diffusi nella nostra città; siamo al 40% di differenziata, avevamo garantito il 70% alla Regione”.
Conte tocca problematiche sconosciute ai molti come la partita della distribuzione del gas a Nettuno e la sottaciuta piaga dell’evasione che sottrae alla casse del Comune più di 10 milioni di euro, reinvestibili in servizi a favore di tutti i cittadini. Fogli annotati, tabelle statistiche ed una penna in riposo, poi la voce del professore assume le tipiche sfumature dell’indignazione: “Quando ero Assessore, l’Agenzia del Territorio mi riferì che dopo un “controllo aereo” si individuarono più di 2000 abitazioni non accatastate a Nettuno!”. Ed ancora: sferzate contro l’arretratezza della macchina burocratica comunale, contro il disinteresse politico per un serio Piano Regolatore, contro lo stato di abbandono di Torre Astura, sebbene Conte non tralasci di ricordare le condizioni e i tempi (inaccettabili!) di viaggio dei pendolari di Nettuno. Il consigliere regionale PD Agostini, venuto a sostenerlo, è al suo fianco ed ascolta silente, forse prende appunti. Qualcuno irrompe dal pubblico: “Ci dica cosa intende fare per la sanità, siamo preoccupati!”. Il candidato alla primarie non è sorpreso e risponde: “Salvare i posti letto e le sezione dei nostri ospedali ed il Comune deve garantire l’assistenza sanitaria domiciliare”.
Tutto sembra concludersi sulle “frequenze” iniziali, quando arriva l’affondo più rilevante di tutto l’intervento e Conte tuona: “Parliamoci chiaro: Eufemi ha già amministrato Ardea, torni lì! Turano è calabrese e non nettunese, non è carne e sangue di Nettuno; per quanto lui sia una persona rispettabile, il suo gruppo è quello dei soliti noti!”.
Prende la parola, dopo essersi debitamente riattivato, il consigliere regionale Agostini, il quale motiva l’assenza del collega di partito e deputato Roberto Speranza. Il consigliere, digiuno della realtà di Nettuno, parlerà dei risultati della gestione Zingaretti e sosterrà con sorvegliati e puntuali rimandi la figura del professor Conte: ” In questi tempi difficili abbiamo bisogno di riflettere, ricostruire. Quanto bisogno abbiamo di conoscere la strada da seguire! I giovani corrono, ma gli uomini d’esperienza conoscono la strada. La sfida è recuperare la fiducia dei cittadini e per farlo dobbiamo rimettere in fila le cose. Conte può farlo, lo ha già dimostrato”.
(A cura di Davide Campagna)
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