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Ambiente

Incendio Ciampino: inquinanti ancora oltre i limiti, procura apre fascicolo

Dopo l’incendio che ha colpito sabato l’impianto di trattamento dei rifiuti di Ciampino, vicino Roma, i valori della qualità dell’aria continuano ad essere oltre i limiti, in particolare per la presenza di diossina e di benzopirene: il primo salito da 37 a 42, mentre il secondo sceso da 94 a 11 volte oltre i limiti, all’interno dell’impianto. Intanto, la procura di Velletri ha aperto un fascicolo di inchiesta contro ignoti. Delegati ad indagare, coordinati dal sostituto procuratore Giuseppe Travaglini, sono gli agenti della polizia locale di Ciampino, la tenenza dei carabinieri di Ciampino e i carabinieri del Noe di Roma. Fin da subito sono scattati i primi sequestri di tutto ciò che poteva essere messo sotto sigilli: una parte dell’area non interessata dal rogo, la direzione e gli uffici amministrativi oltre ad una voluminosa serie di documentazione relativa alla gestione dell’impianto e, soprattutto, alla messa in sicurezza dello stesso. Il resto dell’impianto sarà posto sotto sequestro, probabilmente domani mattina, non appena i vigili del fuoco ultimeranno anche lo smassamento per spegnere le ulteriori braci sotto i cumuli di rifiuti. A quel punto sarà possibile effettuare degli accertamenti utili a stabilire la natura del rogo e a eventuali responsabilità.

Per quanto riguarda gli inquinanti, Arpa Lazio ha installato due campionatori ad alto volume, strumenti necessari per verificare l’eventuale presenza in aria di sostanze inquinanti come idrocarburi policiclici aromatici, Pcb e diossine: il primo nell’area interessata dall’incendio ed il secondo a circa 600 metri dal rogo. In base all’ultimo rilevamento di Arpa, all’interno dello stabilimento la diossina ha raggiunto un valore di 42 pg/m3, oltre il limite suggerito dall’Oms di 0,1-0,3. Mentre il valore del benzopirene è pari a 11 ng/m3, quando il limite è 1. Quindi, dati ancora “superiori ai valori di riferimento”. A 600 metri dal rogo, invece, il valore delle diossine è salito a 4 da 3,3 pg/m3, mentre quello del benzopirene è sceso a 0,1 da 0,3 ng/m3, quindi “inferiore al valore di riferimento”.

Proprio sulle conseguenze dell’incendio, il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha convocato presso la sede della giunta regionale, una cabina di regia, su richiesta della conferenza dei sindaci della Asl Roma 6. Non esistono “zone rosse. La qualità dell’aria è in costante monitoraggio da parte dei tecnici dell’Arpa. La prudenza è il faro che deve guidarci, con attenzione, ma senza allarmismi”, ha dichiarato Rocca. Per questo, sulla base dei dati ora disponibili, rimangono le raccomandazioni diffuse dalla Asl Roma 6 per Ciampino e i comuni interessati dell’area: laddove sia visibile il fumo e l’odore dovesse essere intenso, è necessario: tenere chiuse porte e finestre; limitare gli spostamenti; lavare con accuratezza frutta e verdura di produzione propria; limitare l’utilizzo di impianti di climatizzazione e di trattamento dell’aria in genere, prevedendo, in seguito, accurata pulizia dei filtri.

In particolare, le misure per tutelare la salute dei cittadini riguardano: Ciampino, Marino, Albano, Grottaferrata, Castel Gandolfo, Ariccia, Lanuvio, Frascati. Nessuna raccomandazione, invece, per Roma Capitale. Per i Comuni vicini a Ciampino che fanno parte dell’area Asl Roma 6 “serve prudenza che per noi è un faro, dunque tenere chiuse porte e finestre, limitare uso dei climatizzatori pulendo i filtri, pulire bene frutta e verdure e limitare gli spostamenti”, ha spiegato il presidente Rocca, sottolineando che non c’è mai stato “un diniego” per la vendita di alimenti. “Rimane la richiesta di accuratezza dei lavaggi di frutta e verdura, altrimenti sarebbe stata emanata un’ordinanza che sarebbe andata in una direzione differente. Il nostro dovere e quello di fare di tutto per proteggere la salute delle nostre comunità. Questa è la linea guida”. Le indicazioni della Asl saranno comunque rimodulate sulla base dei dati forniti dalle autorità competenti.

redazione

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