Ogni anno ormai come consuetudine si fanno i primi bilanci della stagione calcistica in corso, una sorta di inventario aziendale in salsa pallonara. Da troppo tempo però in casa granata ci si divide tra gli esaltati della singola vittoria ed i “maicuntent” critici anche dopo un 3 a 0 rifilato alla squadra campione d’Italia.
E dire che basterebbe forse davvero poco per mettere d’accordo tutti soprattutto negli ultimi anni in un campionato quello italiano, davvero modesto per cifra tecnica.
Ma come chiude il girone d’andata il Torino di Juric? Dopo una partenza molto stentata i granata chiudono il girone d’andata con 27 punti, un punto in più rispetto alla stagione scorsa.
Il cambio di modulo passato all’ormai consueto per quasi tutte le squadre 3-5-2 ha cambiato sia il volto che i risultati della squadra granata. Ma la cosa che più intriga i tifosi granata è la lontananza di sole tre lunghezze dal sesto posto che vorrebbe dire Europa dopo troppi, tanti anni di assenza.
A questo punto però la domanda da farsi è: ma il Presidente Cairo ha realmente la volontà di ambire al tanto agognato posto in Europa League? I fatti nel corso degli ultimi 18 anni di attività sembrano dire il contrario. Il Toro ha centrato solamente due qualificazioni e sempre per “disgrazie” altrui (leggasi squalifica di Parma e Milan) ma senza mai passare per investimenti veri da parte della proprietà.
Anzi torna sempre in mente l’anno della qualificazione in Europa con la cessione di Cerci e Immobile culminata con il rimpiazzo a pochi minuti dal termine del mercato estivo con lo svincolato brasiliano ex Juve Amauri.
Il Toro potrebbe davvero qualificarsi in Europa quest’anno ma Cairo deve avere la volontà di investire a gennaio per rinforzare la squadra e dare al tecnico croato gli strumenti necessari.
Cairo ha recentemente dichiarato che il mercato di gennaio sarà chiuso per i colori granata in quanto i soldi spesi in estate sono tanti (47 milioni fonte transfertmarkt) ma come sono stati spesi questi soldi? Semplice per il riscatto dei prestiti dell’anno precedente, anno in cui ricordiamo fu ceduto Bremer alla Juve per quasi 50 milioni di euro. Altro particolare i soldi incassati quest’estate sono circa tredici e mezzo.
A questo punto la domanda è la seguente: dato che l’anno scorso erano tutti prestiti e quindi non andati a bilancio, dove sono finiti i soldi incassati per Bremer.
L’impressione alla fine dei conti è sempre la stessa, arrivare a 30 ma senza mai provare a fare 31 e dare una gioia finalmente ad una tifoseria logorata e quanto mai lacerata da anni di “confort zone” del decimo posto, con il tecnico di Spalato che in conferenza stampa appare quanto mai più un “Oronzo Canà” completamente demotivato e sempre più rassegnato non solo allo stesso modus operandi cairota ma anche ad abbandonare la nave a fine anno, in attesa del mezzo cartellino di Doig con un quarto di Zico e trequarti di Rumenigge in cambio di Ricci e Buongiorno a fine anno!