Roma, c’è il Municipio V che conquista la cultura della città: una palma non da poco con numeri che sono davvero di livello assoluto
Ti sei mai chiesto dove batta davvero il cuore culturale di Roma? Se la risposta istintiva è “il centro storico”, forse è il momento di cambiare prospettiva. Perché nel 2024 il primato per numero di eventi culturali a Roma non appartiene al Municipio I, né al II, ma al Municipio V.
Un dato che arriva direttamente dal rapporto Acos e che racconta una realtà vivace, partecipata e in piena crescita. Con ben 278 manifestazioni realizzate, il V Municipio ha praticamente raddoppiato i numeri del 2019, quando si fermava a 139. Un +100% netto, e addirittura un +178% se si considera l’intero triennio dal 2022.
Ma non è solo questione di quantità: anche la durata media degli eventi è aumentata, passando da 1,3 giornate nel 2019 a 2,1 nel 2024. Segno che la cultura, in questi territori, non è solo una parentesi, ma un’esperienza vera e propria, radicata e condivisa.
Accanto al V, tra i municipi più attivi culturalmente, spiccano anche il IX (con 116 eventi), l’VIII e il VI. Ma il distacco resta netto. E dall’altra parte della classifica? I municipi IV e XIII chiudono la lista, con rispettivamente 8 e 9 manifestazioni. È un dato che pone domande importanti su accessibilità, distribuzione delle risorse e partecipazione nei diversi territori della città.
Un altro elemento interessante riguarda gli eventi patrocinati dal Comune: anche qui il Municipio V primeggia, con 189 appuntamenti, seguito dall’VIII (145) e dal VI, VII, X e XI, tutti sopra quota 100. E quando si guarda agli investimenti pubblici, la musica non cambia: il V Municipio guida anche qui, con oltre 282mila euro spesi per la cultura, seguito dal I (225mila) e dal VII (207mila).
A raccontare il senso di questi numeri è Mauro Caliste, presidente del Municipio V, che parla con orgoglio di un “territorio vivo, partecipato, che ha scelto la cultura come motore di coesione e rinascita”. Non è solo retorica: la crescita impressionante degli eventi culturali nel triennio è frutto, dice Caliste, di “investimenti, collaborazione con il territorio e amore per la cultura”.
La sua visione è chiara: “La cultura è un diritto, un’opportunità e un orgoglio per tutta la nostra comunità”. E in effetti, osservando il fermento che si respira nel Municipio V — tra festival, laboratori, rassegne teatrali, incontri letterari e iniziative per tutte le età — è difficile non percepire un’energia particolare, che altrove spesso manca.
Il dato forse più importante? Questo successo non è calato dall’alto, ma nasce da una fitta rete di collaborazione tra istituzioni, associazioni, scuole, artisti e cittadini. È un risultato collettivo, fatto di relazioni e fiducia, di idee messe in pratica e spazi riattivati. Un modo diverso di fare politica culturale, che non si limita a organizzare eventi, ma costruisce una comunità.
E allora la domanda è: questo modello può essere replicato altrove? Può diventare un esempio per quei territori ancora ai margini della mappa culturale della città? Se la cultura è davvero un motore di cambiamento, forse il prossimo passo è chiedersi dove può ancora arrivare. Roma ha fame di cultura, e il Municipio V sta dimostrando che — con il giusto impegno — anche le periferie possono diventare protagoniste.
Con l’arrivo della stagione fredda, la scelta degli pneumatici torna tra le priorità degli automobilisti:…
Il 20 novembre 2025, all’Aurum di Pescara, si terrà una delle iniziative più attese in…
L’arrivo dell’inverno modifica in modo sensibile il comportamento dell’asfalto cittadino, soprattutto in territori come Pomezia,…
In un mercato dove la fiducia vale più dei margini, Luca Fontanelli, fondatore di QUEST,…
Il Black Friday è il momento ideale per aggiornare la propria tecnologia. Quest'anno HONOR riesce…
Il calcio, si sa, non è solo uno sport: è un fenomeno culturale capace di…