Alla vigilia del COP 27, il vertice delle Nazioni Unite sul clima, che si è svolto in questi giorni a Sharm el-Sheikh, in Egitto, noi di Ecoitaliasolidale avevamo espresso il timore di assistere ancora una volta a promesse vacue, rinvii di decisioni importanti, come in tante altri summit sul clima che si sono svolti nel passato”- “Auspicavamo che durante il summit si potesse giungere finalmente a decisioni efficaci e condivise da tutti, in particolare sulla mitigazione climatica. Abbiamo ribadito come proprio gli scienziati ci stanno informando che stiamo per superare la linea rossa, quella del non ritorno, quella di un clima sempre più rovente e violento, portando la nostra specie verso la tanto temuta “Estinzione di massa”, per l’esattezza la Sesta..
Ed in effetti a Sharm el Sheikh, dopo due settimane di trattative, la Cop27 si è conclusa con un quasi fallimento e con piccoli ed insufficienti passi in avanti.
E’ quanto dichiarano in una nota il Prof. Ennio La Malfa, fra i padri fondatori dell’ambientalismo nazionale ed ora responsabile scientifico di Ecoitaliasolidale e Piergiorgio Benvenuti, Presidente Nazionale.
Il documento finale approvato alla Cop27 di Sharm el-Sheikh salva l’obiettivo di mantenere il riscaldamento globale entro 1,5 gradi dai livelli pre-industriali, il risultato maggiore della Cop26 di Glasgow l’anno scorso. Va comunque segnalato che il grado e mezzo in più a partire dall’era pre-industriale è stato quasi raggiunto, per cui sarebbe più logico parlare di non superare i + 2,5 gradi… Un risultato minimo è stato comunque raggiunto: il via libera a un fondo per il Loss and damage, i soldi a cui attingere per rimediare ai danni e alle perdite causate dal clima nei Paesi in via di sviluppo più vulnerabili agli eventi meteorologici estremi.
Si è sottolineata l’importanza della transizione alle fonti rinnovabili e si è auspicata l’eliminazione dei sussidi alle fonti fossili. Ma il documento chiede soltanto la riduzione della produzione elettrica a carbone con emissioni non abbattute, non l’eliminazione. La Cop27 riconosce che per mantenere l’obiettivo di 1,5 gradi è necessaria una riduzione delle emissioni del 43% al 2030 rispetto al 2019. Con gli impegni di decarbonizzazione attuali, tuttavia, il taglio di emissioni sarebbe solo dello 0,3% al 2030 rispetto al 2019. Quindi nessuna decisione certa, rapida e sostenibile per l’uscita dai combustibili fossili.
Lo stesso problema del mare e del suo inquinamento, come l’aumento del 30% dell’acidità in pochi anni, la diminuzione del 20% delle barriere coralline, l’aumento della temperatura, la perdita di biodiversità, non ha ricevuto adeguati provvedimenti e risposte.
“Una forte delusione quindi -hanno concluso La Malfa e Benvenuti- ed anche questa volta, al Summit non si sono adottate SOLUZIONI ADEGUATE E TEMPESTIVE PER SALVARE IL PIANETA”.
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