I LOVE LAVINIO STAZIONE – ll brand diventa l’ inno e lo slogan per l’identità del Quartiere

Con la  5a edizione  della  Festa del Quartiere di Lavinio Stazione, che si svolgerà nei giorni 25-26 di luglio ,  ricorrenza in onore dei SS Patroni Anna e Gioacchino, organizzata dall’Associazione Eco delle Periferie,  viene lanciato lo slogan “I LOVE LAVINIO STAZIONE” .

Lo slogan, appositamente ideato per  l’Evento dall’Associazione delle Periferie , della quale mi onoro di  curare  in toto la comunicazione, con particolare attenzione agli aspetti creativi e con l’amore e la partecipazione di chi il Quartiere lo vive,    è la premessa per raggiungere l’obiettivo comune  delle varie realtà nel territorio, ovvero di valorizzare , curare , mettere in ordine,  sicurezza e legalità  LAVINIO STAZIONE.

Proprio su questi messaggi, lavorando al fianco dell’Associazione Eco delle Periferie, al momento della ideazione della Festa,  mi sono soffermata a riflettere , elaborando una stesura di programma e di claim,   che trovassero ampio riscontro ,  per permettere a tutti gli abitanti di Lavinio Stazione di creare un gruppo di lavoro ottimale intorno al progetto.

E’ chiaro, che molto merito dobbiamo riconoscerlo proprio ad Antonio Geracitano , nostro Editore, paradossalmente criticato per voler fare, per cambiare una situazione  come quella di Lavinio Stazione,  indicata a livello  popolare  come la “Calimero” di Lavinio, come se esistessero due Lavinio, quella bella e buona, la Mare e quella sporca e cattiva, La Stazione.

In realtà, Antonio Geracitano non ha dimenticato le sue origini e le dure esperienze di lavoro, attraverso le quali è divenuto imprenditore di successo , mettendosi a disposizione del territorio.

Antonio Geracitano ha fatto del Bar, oggi denominato  “Eco”, quindi ECOBAR , aperto 24 ore su 24, uno straordinario presidio di valore sociale, con autentico spirito di servizio, fra le strade Nettunense e Schioia, proprio al passaggio a livello della Stazione di Lavinio. “ Ho inteso caratterizzare questa mia iniziativa senza soluzione di continuità, non solo per creare opportunità di posti di lavoro, ma soprattutto per avere e dare un punto riferimento a tante persone , che ne hanno bisogno.

Molti mi hanno visto con il personale del Bar pulire addirittura la Stazione, sia dentro che fuori, per permettere a tutti di godere di un decoro, che conferma come la forma finisce per essere sostanza, anche nel momento di  passaggio dai binari alla strada.               “ La Festa del Patrono era molto  popolare negli anni 70 – 80 e veniva  organizzata dal Comitato Festeggiamenti, composto dai titolari di attività produttive e volonterosi cittadini  di Lavinio Stazione, poi  per decenni era rimasta ferma”.

Così, Antonio Geracitano cittadino attento del territorio, ha voluto riprendere  la tradizione a partire dal 2010 . Convinto che il Quartiere potesse rivivere , non si è limitato a promuovere  la Festa del Patrono, ma ha aggiunto, sempre a nome dell’Associazione Eco delle Periferie, altri momenti di grande tradizione popolare,  quali  il Natale, L’Epifania, il Carnevale.

Valorizzare il territorio  e coinvolgere gli abitanti in occasione dei Festeggiamenti, farli dialogare tra loro, questo il motivo essenziale di una non semplice intrapresa. I LOVE LAVINIO STAZIONE è dunque il brand  che verrà proposto stampato su gadget, proprio per permettere di diffonderne il messaggio a tutti gli abitanti del perimetro geografico, che identifica il comprensorio di Lavinio Stazione.

Antonio Geracitano, conclude: ”Ammetto di aver ascoltato diverse opinioni negative  sulla situazione di Lavinio Stazione che,  negli ultimi 20 anni,  sembra essere stata vittima di in un forte degrado antropologico,  pur rimanendo uno dei poli  economici fra i più rilevanti del Comprensorio.  Con la preparazione della Festa speriamo di rafforzare l’impegno  di volontari e associati, che si mettono in gioco e si incontrano per conoscersi e confrontarsi, perchè aumentando la conoscenza, crescono anche  concrete e motivate capacità d’impegno e coesione,  quelle che qualificano una società come civile!”.

 

Nadia Cantelli