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Politica

Guerra in Ucraina, ReArm Europe: l’Europa si prepara a un nuovo capitolo della difesa

Guerra in Ucraina, il piano dell’Europa: nasce ReArm, il punto d’inizio per una difesa del Continente

Ursula Von der Leyen parla del pacchetto difesa per l'EuropaUrsula Von der Leyen parla del pacchetto difesa per l'Europa
Guerra in Ucraina, ReArm Europe: l’Europa si prepara a un nuovo capitolo della difesa – Lecodellitorale

In questi tempi incerti, l’Europa sembra finalmente decisa a prendere il controllo della sua sicurezza, con il piano ReArm Europe presentato dalla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. L’idea? Mobilitare ben 800 miliardi di euro nei prossimi anni per potenziare le capacità difensive del blocco.

Ma non si tratta solo di numeri: è un passo fondamentale verso l’autonomia militare dell’Unione, una risposta a un mondo che cambia velocemente, in particolare in relazione al conflitto in Ucraina. La guerra, infatti, ha accelerato questa spinta, in cui l’Europa si trova ora a fare i conti con il disimpegno degli Stati Uniti, guidati dall’amministrazione Trump, riguardo la sicurezza del continente.

Von der Leyen ha dichiarato che siamo in una vera e propria epoca di riarmo, dove l’Europa non può più restare spettatrice. Il piano ReArm Europe, infatti, si articola in diverse misure pensate per rispondere all’emergenza attuale, ma con uno sguardo a lungo termine. Mentre gli Stati Uniti riducono il loro supporto, l’Europa si prepara a fare di più, non solo per sostenere l’Ucraina, ma per rafforzare la sua sicurezza collettiva.

Un nuovo strumento per finanziare la difesa

Una delle proposte più rilevanti di questo piano è la creazione di un nuovo strumento per i prestiti, che mette a disposizione 150 miliardi di euro. Questi fondi verranno utilizzati per rafforzare le difese degli Stati membri, ma con un’attenzione particolare alla cooperazione paneuropea.

Un nuovo strumento per finanziare la difesa (Ansa Foto) – lecodellitorale

Gli acquisti saranno mirati all’acquisizione di armamenti strategici, come sistemi di difesa aerea, missili, droni e tecnologie cibernetiche. Questo non solo consentirà di rafforzare la sicurezza dei singoli Paesi, ma aiuterà anche a costruire una difesa comune più solida, allineata con la NATO.

Il finanziamento di queste spese, inoltre, sarĂ  garantito da eurobond, un debito comune che raccoglierĂ  fondi per supportare gli Stati che hanno meno possibilitĂ  di accedere ai mercati internazionali con condizioni favorevoli.

Una difesa che non pesa sul bilancio

Un altro aspetto fondamentale del piano è l’esclusione delle spese per la difesa dal Patto di Stabilità. In pratica, questo significa che gli Stati membri potranno spendere di più per le proprie difese senza che queste spese vengano conteggiate nel deficit nazionale, una misura che permette di aggirare le rigide regole fiscali europee.

Secondo von der Leyen, l’aumento delle spese per la difesa potrebbe tradursi in una vera e propria spinta economica, con uno spazio fiscale che potrebbe arrivare a circa 650 miliardi di euro in quattro anni. Insomma, una mossa pensata per dare agli Stati membri la libertà di investire senza preoccupazioni fiscali immediate.

Fondi di coesione e investimenti privati

Un altro intervento significativo riguarda i fondi di coesione, che di solito vengono destinati a supportare le regioni più povere. In questa nuova visione, però, questi fondi potrebbero essere utilizzati per sostenere l’industria della difesa. Pur essendo una scelta controversa, la Commissione Europea sostiene che investire nella difesa non solo rafforza la sicurezza, ma stimola anche la competitività dell’Europa, creando posti di lavoro e opportunità per le regioni meno sviluppate.

Non meno rilevante è l’intenzione di stimolare anche investimenti privati, attraverso modifiche alle regole della Banca Europea per gli Investimenti (BEI) e completando l’Unione dei mercati capitali, per attrarre fondi extra destinati a supportare la difesa europea.

In un mondo che cambia, questa spinta europea a riprendersi la responsabilità della propria sicurezza è un passo che non solo risponde a una necessità strategica, ma anche a una crescente consapevolezza. Il piano ReArm Europe, infatti, non riguarda solo l’acquisto di armamenti, ma anche la creazione di un’Europa più forte e unita nella difesa, che si prende cura del suo futuro. Chi avrà il coraggio di raccogliere questa sfida?

Giancarlo Spinazzola

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Giancarlo Spinazzola

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