L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) chiede al Governo, alla Regione Lazio e a Roma Capitale garanzie per la salvaguardia del gattile situato all’interno dell’ex Ospedale Forlanini, preziosa struttura di ospitalità, ricovero e cura di centinaia di gatti in difficoltà.
A seguito della dichiarazione d’intenti siglata l’8 febbraio scorso da Governo e Vaticano riguardante la cessione del complesso all’ospedale Bambino Gesù di proprietà della Santa Sede, si teme per la sorte dello storico gattile gestito sin dal 1996 dall’associazione Azalea Odv su autorizzazione dell’allora direttore sanitario Domenico Salteri.
L’Oipa si fa portavoce dei timori dei volontari e della presidente di Azalea, Daniela Froldi, che ha inviato nei giorni scorsi alle istituzioni coinvolte nell’operazione una lettera affinché “si consideri come elemento fondamentale, in sede di definizione degli accordi, l’esistenza della struttura in questione adibita a ricovero e rifugio per gatti”. Contrariamente, si fa notare nella missiva, “ove non si provvedesse in merito al mantenimento del gattile nel luogo dove si trova ora, non solo sarebbero lesi i diritti dell’associazione e di tutti gli animali rifugiati, ma in poco tempo si verrebbe immancabilmente a ricreare la situazione di fatto esistente negli anni ’90, con così tanti gatti sparsi nel parco che gli stessi riuscivano ad avere libero accesso anche all’interno dell’ospedale e finanche nelle corsie”.
L’Oipa condivide la grande preoccupazione per il destino di quello che, nello scenario della Capitale, rappresenta una struttura-modello che attualmente ospita circa 250 gatti curati amorevolmente da una trentina di volontari grazie a donazioni e ai rimborsi del Comune di Roma che ha stipulato con Azalea una convenzione per il ricovero e il mantenimento di gatti senza casa e malati. «Attualmente il pronto soccorso della Muratella manda a noi tutti i gatti malati e incidentati poiché siamo organizzati, abbiamo spazi adeguati, personale specializzato e contatti con medici che si occupano da tempo di loro», spiega Daniela Froldi.
«La chiusura di questo gattile sarebbe una gravissima perdita per la città», dichiara l’Oipa. «Tanto più che si tratta di una struttura davvero efficiente, non un mero rifugio. In questi trent’anni la presidente Froldi e i suoi volontari hanno impiegato tempo, fatica e denaro per offrire alla città di Roma un luogo di serenità e ottima accoglienza per i piccoli felini, e migliaia sono stati quelli che vi hanno solo transitato per poi trovare una casa e una famiglia. Chiediamo anche noi alle istituzioni coinvolte nel progetto che porterà il Bambin Gesù nello storico complesso ospedaliero garantire l’esistenza del gattile, così com’è e dov’è ora».
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