(Adnkronos) – Riaffermare la posizione del G7 e dell'Occidente sull'Ucraina con la prospettiva di introdurre un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia di Vladimir Putin. Questi i temi principali al centro della video-call dei leader G7 in programma sabato 24 febbraio, giorno in cui ricorre il secondo anniversario dell'aggressione russa contro l'Ucraina. La premier Giorgia Meloni presiederà la riunione in videoconferenza, la prima sotto la Presidenza italiana. Previsto anche il collegamento del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. Al termine del vertice sarà adottata una dichiarazione congiunta. La riunione si terrà nel primo pomeriggio e durerà circa un'ora e mezza: la presidente del Consiglio Meloni, spiegano fonti diplomatiche, aprirà e concluderà i lavori. Sul tavolo dei Capi di Stato e di governo del G7 ci sarà la situazione in Ucraina ma, secondo quanto si apprende, non è escluso che possano essere toccate altre questioni – tra le più scottanti c'è sicuramente il conflitto in Medio Oriente tra Israele e Hamas. Per quanto riguarda la guerra in Ucraina, si profila all'orizzonte "un inasprimento del sistema sanzionatorio" nei confronti della Russia, rimarcano le stesse fonti, sottolineando come l'obiettivo sia "chiudere i canali di finanziamento da Stati terzi" verso Mosca. Una stretta sarà varata sia da parte della Ue che dagli Stati Uniti. In merito ai fondi sovrani della Banca centrale russa "c'è un dibattito in corso sul se e sul come eventualmente utilizzarli", viene riferito: "Ci sono ostacoli di natura giuridica e finanziaria. Se ne sta discutendo a livello europeo" ma chi segue il dossier da vicino parla di una questione "estremamente complessa". La videoconferenza sarà anche l'occasione per i leader del G7 per parlare della morte dell'oppositore russo Alexei Navalny: un decesso che viene letto dalle stesse fonti come un chiaro "segno di debolezza" del regime. Sono bollate come "ping pong propagandistico che va avanti da mesi", invece, le recenti dichiarazioni di Putin sull'Italia – rispondendo alla domanda di una studentessa italiana dell'Università di Mosca, il numero uno del Cremlino ha infatti affermato che l'Italia "ci è sempre stata vicina" e che nel nostro paese si è "sempre sentito a casa".
Sul fronte Medio Oriente, infine, tre sono i punti chiave da affrontare secondo fonti diplomatiche italiane: il ritorno degli ostaggi, un eventuale cessate il fuoco e il post-Gaza. In queste tre questioni rientrano anche gli effetti del conflitto sul confine tra Israele e Libano e sul Mar Rosso. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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