Oggi, Il collega Franco Di Mare ha impegnato una frazione tempo importante di Uno Mattina per parlare di etica nello sport, traendo spunto dall’episodio allucinante che ha visto trasferito nel mondo il clamoroso gesto di “foul play” del motopilota Romano Fenati, che nel Gran Premio Moto 2 di Misano, domenica, ha affiancato in sorpasso Stefano Manzi e alla velocità di duecentocinquanta chilometri orari gli ha stretto il freno… Come dire, il massimo della follia agonistica sino ad attentare alla vita dell’avversario. Certo che l’episodio è stato di una tale forza negativa, spettacolare e drammatica, al punto di far capire .senza se e senza ma, il valore del “fair play”, ovvero il contrario del male, così come intendeva l’inventore dei due concetti, William Shakespeare, al punto di ricordare, come ho io fatto ieri, che lo stesso Michelangelo Merisi da Caravaggio, per le stesse belluine pulsioni agonistiche in una partita di pallacorda, perse il lume ed il suo futuro, trapassando con la spada il suo avversario, quattro secoli fa. La RAI oggi ha mandato un bel messaggio sul rispetto delle regole e i valori etici dello sport , ricordando soprattutto episodi storici, con protagonisti come Dorando Pietri, piuttosto che Bartali e Coppi e oggi abbiamo preso dei tordi. Purtroppo, in genere, passano giorni e giorni in cui ci dobbiamo accontentare di grilli, di una quasi totale mancanza di attenzione sulla qualità etica e del valore educativo delle notizie, comprese quelle sportive, con buona pace di Sir William.