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Ambiente

Amianto: le vittime chiedono al Ministro Di Maio di intervenire

Antonio Dal Cin: il programma elettorale sia attuato. No Amianto in ILVA e negli altri luoghi di lavoro.

Di Maio e il Movimento 5 Stelle hanno ottenuto un plebiscito perché si sono dichiarati paladini delle vittime e dei lavoratori. Per questo Renzi è stato spazzato via dal corpo elettorale che ora si attende che dalle parole si passa ai fatti e cioè che le promesse non rimangano lettera morta.

A rivolgere l’accorato appello al Ministro di Maio è il finanziere Antonio Dal Cin, eroe della lotta contro l’amianto che nonostante sia gravemente malato e con poco da vivere (circostanza da egli stesso resa pubblica) ha deciso di dedicare le sue ultime flebili energie agli altri, ai nostri figli, alla terra, e cioè all’ambiente salubre per tentare di sconfiggere il cancro, con la prevenzione primaria e cioè evitando ogni forma di esposizione all’amianto, come insegna il Prof. Luciano Mutti, scienziato di fama mondiale, che guida il Dipartimento di ricerca e cura del mesotelioma, dell’Osservatorio Nazionale Amianto e il pool di sanitari che curano Antonio, con eccellenti risultati.

Una serie di mirate terapie, prescritte dal prof. Mutti, sono state condivise dagli altri clinici di strutture pubbliche presso le quali antonio è in cura. L’asbestosi di Antonio non si è ancora trasformata in cancro al polmone o in mesotelioma, il cuore regge ancora, il tutto naturalmente con l’aiuto di Dio e di Padre Pio al quale Antonio è molto devoto, gli ha chiesto di dargli ancora vita per poter continuare la lotta contro l’amianto.

Sono ormai trascorsi mesi dalla nascita del nuovo Governo eppure tutto tace dalle autorità governative in ordine alla tutela delle vittime dell’amianto. Le vittime amianto infatti hanno trovato autorevole sostegno da parte dell’On.Le Luigi Di Maio nel corso della precedente legislatura tanto che il nuovo corso elettorale ha spazzato via le vecchie cariatiti che erano rimaste inerti rispetto al tema amianto e alla tutela del lavoro.

Ora che il Movimento 5 Stelle e il Presidente del Consiglio e lo stesso Vicepresidente On.Le Di Maio hanno il governo del Paese insieme con la Lega, le vittime dell’amianto rimangono in fiduciosi.

«Non mi rimane molto da vivere perché la fibra killer sta per colpire ancora: i valori dei marcatori cancerogeni e l’affaticamento del mio cuore mi rendono ormai un morto che cammina, sta per suonare la mia campana. Per questo motivo, proprio perché non ho molto tempo mi rivolgo al Ministro Di Maio perché realizzi il Programma di Governo, in particolare la bonifica dei luoghi di vita e di lavoro dove è presente amianto, per la tutela dei cittadini, tutti. Vorrei un mondo migliore senza cancro e con l’amianto sconfitto, in modo che la fibra assassina non possa uccidere ancora. Purtroppo io sto per lasciare questo mondo ma ho ancora le forze per combattere questo male, grazie anche al Prof. Luciano Mutti che mi segue evitando così che l’asbestosi si trasformasse in un cancro al polmone» – dichiara Antonio Dal Cin, finanziere eroe della lotta contro l’amianto e malato di asbestosi.

Le vittime dell’amianto nutrono forte fiducia nel Ministro Di Maio e sono convinte che manterrà le promesse elettorali, in particolare per quanto riguarda la tutela dei lavoratori e delle vittime amianto.

Focus di approfondimento: I NUMERI DELLA STRAGE

L’amianto è un killer silenzioso cancerogeno che provoca con assoluta certezza scientifica mesotelioma, tumore del polmone, tumore della laringe, dello stomaco e del colon. Per non parlare dei danni respiratori che causa, anche quando non insorge il cancro (placche pleuriche, ispessimenti pleurici, asbestosi e complicanze cardiocircolatorie):

  • 900 diMesotelioma;
  • 600 per Asbestosi;
  • 600 per Tumori polmonari.

L’amianto provoca anche altre patologie neoplastiche (il tumore della faringe, della laringe, dello stomaco, delle ovaie e del colon retto.

Spesso possono bastare anche esposizioni non elevate per provocare l’insorgenza del mesotelioma e delle altre patologie tumorali asbesto correlate.

Il picco di mesoteliomi e di altre patologie asbesto correlate si verificherà tra il 2025 e il 2030 e poi inizierà una lenta decrescita.

In Italia, ci sono ancora 40 milioni di tonnellate di materiali contenenti amianto, di cui 33 milioni di amianto compatto ed 8 milioni di tonnellate di amianto friabile.

Ci sono un milione di siti contaminati con amianto, di cui almeno 50mila siti industriali, e 40 siti di interesse nazionale.

Per conoscere ulteriori informazioni sul mesotelioma e le altre patologie asbesto correlate, è possibile consultare anche l’ONA Notiziario Amianto.

Osservatorio Nazionale Amianto

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