Io ci sarò, ma voi avrete la pazienza di aspettare? Scherzi a parte, ho l’impressione di essere al centro di una fiction ispirata al male. Chi come me ha memoria, non può non ricordare i mitici Anni Ottanta con nostalgia: eravamo usciti dalla crisi petrolifera degli Anni Settanta e andavamo verso la fine della Guerra Fredda, verso i colpi di piccone che avrebbero abbattuto il Muro tra Ovest ed Est del mondo a Berlino. Eravamo orgogliosi del nostro brand Italia in formidabile espansione ovunque nel globo. Diciamoci la verità, forse eravamo distratti dall’ottimismo della volontà per un futuro definitivamente migliore e qualcuno ne ha approfittato. Dall’inizio degli Anni Novanta sono arrivati i “salvatori” per liquidare l’effimero benessere derivante da stipendi e pensioni in Lire, che con la definitiva immissione dell’Euro si sono dimezzate, mentre i costi della vita si sono raddoppiati e lo Stato ha “cravattato” i Comuni, che a loro volta hanno ridotto e sospeso i servizi. Mondezza, erbacce, buche, graffiti ed esseri umani costretti a vivere come zombie ai semafori, dietro i cespugli e davanti alle stazioni, in attesa del nulla o peggio di altri disperati sopravvissuti alla traversata di Mare Nostrum. A questo punto, esprimo una mia modesta opinione: con questo trend le previsioni di 20 anni sono assolutamente surreali, perchè l’implosione della nostra società avverrà molto prima e i danni al patrimonio comune non solo materiale, ma soprattutto morale, saranno a quel punto irreversibili; non potendo tornare indietro, ai mitici anni che precedettero il disastroso salvataggio dell’Italia a partire dal 1993, tiriamo almeno la maniglia di emergenza e fermiamo questo treno in corsa verso un “buco nero”, che ci inghiottirà! Il resto, alla prossima puntata di questa che purtroppo non è una fiction…