A Roma, vince chi fugge. Ma attenzione, perché per fuggire bisogna usare la testa. Capita al civico 70 di viale Palmiro Togliatti, nell’Eneru Escape che si fa in quattro per farvi mettere in gioco. È tutta una finzione, ma il divertimento è vero, verissimo! Avete 60 minuti di tempo per cacciare via ben 12 spettri dello zodiaco oscuro evocati da un gruppo di ragazzi entrato nella “Casa stregata”: qui accadono cose strane, si sentono rumori provenire dall’abitazione, specialmente di notte. Preferite risolvere enigmi su film, serie tv, videogiochi e cartoni animati? C’è il “Giocattolaio”, un’inquietante stanza dei giochi dove già sulla porta d’ingresso c’è un’ascia conficcata al posto di una banale maniglia, a far capire meglio il tenore dell’atmosfera. Vi garba l’idea di fuggire da un cannibale che vi ha fatto prigioniero? Se non volete finire nel suo piatto, avete un’ora di tempo per trovare la combinazione giusta di “Hannibal”. Altrimenti c’è “Ultimo Reparto”. Noi ci abbiamo giocato e ce l’abbiamo fatta a non impazzire nel vecchio ospedale abbandonato: tempo impiegato 45 minuti. Anche se l’unico modo per salvare alcuni amici che erano andati a visitarlo prima di noi è stato quello di farci ricoverare… infatti, così abbiamo fatto. Indossato il camice è iniziato il gioco. Un po’ trappola e un po’ labirinto degli specchi, nelle classifiche di Tripadvisor questo nuovo modo di giocare in gruppo spopola. Piace e molto anche l’idea di essere proiettati in stanze allestite secondo un film, un romanzo o un periodo storico, per risolvere enigmi, giochi e rompicapi con l’obiettivo di uscire prima che il tempo scada. Sarà per questo che (prenotazioni online alla mano) l’escape room viene anche usata dalle aziende: per operare in squadra tra membri nuovi (team building), in gruppi affiatati (team work) e in perfetta sincronia. Questo il compito di un orologio che scandisce lo scorrere del tempo. In fondo è la prova “provata” che il detto “l’unione fa la forza” vale. Eccome. Ad esempio vale nelle Eneru Escape di Fugacemente all’Alberone. Volete vivere esperienze uniche, proiettati in scenari sommersi, oppure alle prese con i dinosauri, ritrovarvi intrappolati all’interno di una prigione oppure nel polveroso west? In via Gino Capponi 88 ci sono 8 stanze. In “Freak show” lo spettacolo siete voi. “In “Stranger things” sarete catapultati nel 1987, nella cittadina di Hawkins dove sono tornati i demo gorgoni. Ci non vuole l’Upside down può prenotare “Jurassic Park” o fuggire dalla furia dello sciamano che anima “Saloon – Il talismano perduto”. Ma c’è anche “Sepolti vivi” farcito di incubi. Preferite “Il castello di Dracula Transylvan”? Accomodatevi pure. Noi quattro, ossia io, mia madre Anna, mio figlio Claudio e Giulia abbiamo giocato nel carcere di “Alcatraz” e nel leggendario Nautilus attaccato da un gigantesco Kraken, nell’escape room “La maledizione del Nautilus”. E ci siamo divertiti un sacco. No, non abbiamo spostato mobili, né usato forze improponibili se non la testa, il cervello. Fuori c’erano Francesco, Elena e Alessia a darci supporto, guardandoci giocare nella stanza mediante telecamere. Chi vuole può chiedere a loro l’aiutino. Invece all’Eneru Escape di Cinecittà c’erano Pamela, Federica e Matteo, cn la mascotte Eneru a far da guardia: il bulldog francese dei proprietari a cui icona si ritrova un po’ ovunque a sugellare i format di successo. Poi, se vi prende un momento di paura o panico, potete uscire in qualsiasi momento.
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