Ruggero Alcanterini
L’AVVENTO DI DRAGHI E LA DEMOCRAZIA DEL MERITO – Voglio sgomberare il terreno da inutili orpelli e dire chiaramente che molte delle riflessioni in corso sullo stato delle cose e sul nostro futuro eludono quel che erroneamente riteniamo non sia adeguato all’importanza della fondamentale materia del contendere, ovvero semplicemente la nostra sopravvivenza come società civile degna di questa definizione. Adesso siamo di fronte al caos ed alla possibilità che da questo riemerga il creato nella sua originale integrità. Ci si affida all’indubbio carisma di Mario Draghi e si cerca di farlo salvando al contempo le capre e i cavoli, frutto discutibile se non avvelenato da trent’anni di politica del rattoppo. Adesso che siamo davvero al limite della rottura, si cerca di rabberciare ancora la corda e francamente non sembra la cosa migliore per il Bel Paese. Mario Draghi meriterebbe una scelta diversa, il rispetto dei parlamentari a prescindere dalle parti e quindi la possibilità di realizzare un Governo al top, piuttosto che condizionato da pesi e contrappesi, da miserevoli esigenze di mera rappresentanza. Insomma occorrerebbe una compagine espressa dalla democrazia del merito, piuttosto che da quella mefitica del compromesso.
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