(Adnkronos) – Almeno dieci persone sono morte, tra cui due agenti della polizia nazionale ecuadoregna, e tre sono rimaste ferite, negli scontri scoppiati nel quadro del "conflitto armato interno" dichiarato da Quito a causa della spirale di violenza scatenata da gruppi "narcoterroristici". Inizialmente, si era parlato della morte di otto persone e di tre feriti, tra cui un agente di polizia a Guayaquil: a riferirne erano state le forze di polizia in una conferenza stampa tenuta con il sindaco della città, Aquiles Álvarez. In un successivo comunicato, la polizia ha denunciato la morte di due agenti "vilmente assassinati da criminali armati" nella località di Nobol, nella regione di Guayas. "Non ci fermeremo finché non troveremo i responsabili di questo atto criminale", ha scritto sui social. Gli agenti sono riusciti ad arrestare 14 persone sospettate di aver partecipato agli scontri scoppiati con l'irruzione in cinque ospedali e nella sede della TC Televisión da parte di un gruppo di uomini armati incappucciati. La procura del Paese ha riferito su X che perseguirà tredici persone per reato di terrorismo: sono accusate di essere entrate in armi nelle strutture della stazione televisiva dove hanno tenuto in ostaggio il personale della testata mediatica. Il sindaco di Guayaquil ha sottolineato che il suo impegno "è per la sicurezza" della città: "Lavoreremo in modo proattivo e collaborativo con la forza pubblica, che sosteniamo senza restrizioni. Continueremo a cooperare con il nostro contingente di sicurezza locale per rafforzare la risposta congiunta alla grave crisi di sicurezza”. Il sindaco ha anche lanciato un appello all'"unità nazionale" e ha espresso fiducia nelle "Forze Armate e la Polizia Nazionale" che – ha detto – adotteranno le misure necessarie per ripristinare l'ordine e la pace nel Paese. Il governo del Perù ha annunciato lo stato di emergenza lungo tutta la frontiera settentrionale del Paese, che confina con l'Ecuador, per il "conflitto armato interno" innescato nel vicino Paese dalle attività dei gruppi "narcoterroristici". Lima rafforzerà quindi la presenza di forze di polizia, è stato annunciato. Il primo ministro peruviano, Alberto Otárola, ha spiegato che la dichiarazione di stato di emergenza è frutto di una decisione della presidente, Dina Boluarte, ed è dovuta agli eventi registrati nella città ecuadoriana di Guayaquil. "Il ministro degli Interni, Víctor Torres Falcón, ha ordinato l'invio immediato di un contingente della Direzione delle Operazioni Speciali (Diroes) della Polizia Nazionale del Perù per rafforzare la sicurezza alla frontiera con l'Ecuador", si legge in un comunicato che il ministero dell'Interno ha pubblicato sul proprio sito. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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