Di Ruggero Alcanterini
Ieri, Bruno Zauli è tornato con noi nel Salone d’Onore del CONI, tra le quinte di Canevari e Montanarini. L’occasione annunciata era quella della presentazione del volume di Gianfranco Colasante, il primo che ce lo racconta con dovizia di dettagli a 53 anni dalla sua prematura scomparsa. Non nascondo che mi sono compiaciuto dei risarcimenti postumi e delle lacrime di coccodrillo versate a tempo ampiamente scaduto, che mi sono riconosciuto nelle testimonianze, che hanno confermato in lui il vero capostipite, il perno della modernità agguantata dall’Italia attraverso i Campionati Studenteschi, i Campi Scuola ed i Giochi del 1956-1960, poi via via persa in modo demenziale nel corso di questo mezzo secolo, che ci separa dalla sua uscita di scena. L’argomento Zauli è troppo forte per essere liquidato in un post e penso che si dovrebbe andare in “conclave”, piuttosto che in una riunione bellissima, ma minata da tanti “precedenti impegni”. Chi deve capire cosa occorre fare, sull’esempio luminoso ed attualissimo di Bruno Zauli, occorre che capisca bene, fino in fondo e trovi anche il coraggio di decidere, perchè i Giochi 2024 sono una magnifica ipotesi, ma il degrado vomitevole della Città che li deve accogliere è una drammatica certezza; le medaglie e gli allori di pochi specializzati, soltanto una goccia nel mare magnum dell’inadeguatezza di una società civile, che è tornata all’anno zero dello sport nella scuola, sanguinoso e costoso cardine mancante per l’educazione, la cultura e la salute della nostra collettività. Infine una precisazione riguardante proprio il Salone d’Onore : ” Archivio . AdnAgenzia . 1996 . 02 . 27
CONI: MUSSOLINI ”TORNA” NEL SALONE D’ONORE
Roma, 27 feb. -(Adnkronos)- Benito Mussolini tornera’ a ”dominare” il salone d’onore del Coni al Foro Italico. Il ministero dei Beni Culturali (titolare Walter Veltroni) ha infatti imposto al comitato olimpico di restaurare le 6 pitture presenti nella grande sala. L’unica opera che oggi non e’ visibile e’ ”l’apoteosi del fascismo’, dipinta da Luigi Montanarini nella parete alle spalle del tavolo presidenziale. L’affresco e’ coperto da un panno verde sovrastato dai cerchi olimpici. L’opera del Montanarini rappresenta il Duce e i gerarchi su un altare tra le bandiere, intorno a loro una moltitudine di uomini e donne in armi o impegnati in attivita’ lavorative e circondati dai simboli dell’impero e della potenza di Roma. Sulla parete opposta tutti possono invece ammirare l’affresco di Angelo Canevari, un’opera allegorica della storia di Roma antica.
(Rip/Pn/Adnkronos)
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