Da: Focus.it del 25.05.2015
Sono ancora tante le domande che i climatologi si pongono per spiegare le apparenti contraddizioni del clima della Terra. Una di queste riguarda il riscaldamento globale.
È assodato che da circa 18 anni la temperatura del pianeta non cresce più come ipotizzato dai modelli climatici. Ma se la quantità di anidride carbonica che l’uomo immette nell’atmosfera non diminuisce… Perché la temperatura non cresce come ci si aspettava?
Una possibile interpretazione voleva che il calore venisse sottratto dall’Oceano Pacifico. Ma dati del Noaa, l’ente Usa per lo studio dell’atmosfera e dei mari, dimostrano che il Pacifico non si sta scaldando come atteso. Anzi, in alcune aree si sta addirittura raffreddando.
Un enigma. Sembra adesso che alla prima domanda ci sia una possibile, valida risposta. Ricercatori della Université Sorbonne (Francia) avrebbero scoperto che una gran parte del calore atmosferico sottratto dall’Oceano Pacifico si travasa nell’Oceano Indiano.
Secondo una ricerca appena pubblicata la maggior parte del calore assorbito dall’Oceano Pacifico viene trasferita in quello Indiano.
Spiega Jerome Vialard, uno dei ricercatori: «Abbiamo osservato che, inaspettatamente, la temperatura dei primi 700 metri (si parla di profondità) dell’Oceano Indiano è aumentata al punto che potrebbe corrispondere alla sottrazione del 70% del calore atmosferico. Il calore sembra arrivare trasportato dalle correnti oceaniche e da quelle atmosferiche che dall’Oceano Pacifico arrivano all’Oceano Indiano.»
In base a questo studio, Oceano Pacifico sottrae la maggior parte del calore atmosferico e lo trasferisce all’Oceano Indiano.
La corrente della vita. C’è un’altra questione sul riscaldamento dei mari che riguarda la Corrente del Golfo. Negli anni scorsi alcune scuole di pensiero avevano ipotizzato che a causa del riscaldamento degli oceani polari la Corrente del Golfo potesse diminuire di intensità, addirittura fermarsi, con conseguenze catastrofiche per l’interno pianeta.
È vero che la Corrente del Golfo si riscalda e rallenta?
Secondo Kjell Arild Orvik, ricercatore al Geophysical Insitute dell’università di Bergen (Norvegia), i dati oceanografici raccolti negli ultimi anni descrivono invece una condizione di sostanziale stabilità della Corrente del Golfo: la velocità, l’intensità e – soprattutto – la temperatura della corrente misurata lungo le coste della Norvegia non sono cambiate rispetto a 20 anni fa. Con una anomalia ancora tutta da indagare: l’analisi dei dati ha infatti rivelato che nel periodo compreso tra 20 e 10 anni fa la temperatura della Corrente è cresciuta di circa un grado, per poi tornare ai valori precedenti al 1995.
Il meccanismo della fluttuazione richiede una spiegazione che nuovi studi, che tengano conto di un più ampio ventaglio di correlazioni tra i macro fenomeni del pianeta, forse riusciranno a trovare.
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