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Cultura

Domani opening della mostra Ex–Change di Anghelopoulos che approda a Banca Generali

La mostra di Anghelopoulos  (nell’ambito di Rome Art Week, settimana di arte contemporanea), artista raffinato e concettuale che si è affermato nella scena artistica contemporanea per la sua forte affinità spirituale, approda domani nella sede romana di Banca Generali fortemente voluta dal manager Andrea Petrangeli.

A cura di Sabrina Consolini (che con Michela Legnaioli  ne ha curata l’inaugurazione alla Casina Valadier con la mostra site-specific “Inner Life) non è un caso che l’esposizione sia intitolata EX-CHANGE, considerato il luogo dell’evento, il centro direzionale di una importante istituzione bancaria che crede nei migliori artisti italiani e sa trasformare la passione per l’arte in preziosa occasione d’investimento.

Ambiente quello di una banca che più di altri incarna gli archetipi e i valori delle moderne società – mercato, profitto, successo economico – questo titolo suona come una provocazione, un incauto incitamento alla “diserzione”.

Osservando attentamente le opere, infatti, ci si rende conto che il cambio, lo scambio proposto dall’artista ha certamente a che fare con la prospettiva con cui si è soliti osservare le cose, col punto d’osservazione dal quale misuriamo tutto ciò che ci circonda. E’ come se la l’artista proponesse di ri-contrattare, rinegoziare i rigidi criteri d’ingaggio con la realtà fornendo, a tal scopo, lo strumento per un diverso sguardo sul mondo e sulla condizione umana. La grande sfida dell’uomo moderno, dell’individuo collettivo è tutta qui, riuscire a diventare, anche solo per un momento, un osservatore non-ingaggiato, un osservatore semplice – non semplice osservatore– scavalcando le convenzioni, i giochi di ruolo, il pensiero di massa. Dismettere la propria divisa mentale è il modo più efficace per mettere a fuoco, capire, aggiustare e ricostruire.

La mostra EX-CHANGE presenta opere appartenenti a diversi cicli dell’artista: gli sfumati della serie Passages, i gli enigmatici Point of View, le filigrane meditative delle Trame-Weaves, i cieli materici dei Dense Skies e degli Inner Skies e i muri dai quali trasuda solo un sussurro di Dio (God disengagement). Gli sfumati delle più recenti serie dei Passages e dei Point of View, rievocano soglie, portali, varchi che inaspettatamente si aprono davanti all’osservatore, a darci i nuovi punti di vista da cui ripartire. Le raffinate ed enigmatiche, larghe campiture di colore ORO creano una sospensione temporale, suggeriscono l’esistenza di una possibile dimensione Divina -oppure superiori forme di conoscenza alle quali aspirare- e sono da intendere come induzione alla rivolta intellettuale, a compiere coraggiosamente un passo oltre, oltre i confini dell’ovvio per ri-costruire un Mondo Nuovo, più semplice, vero e a misura umana e del mondo che ci ospita.

Anghelopoulos vive e lavora a Roma. Da sempre gioca con l’arte. Frequenta i primi corsi di pittura a dieci anni e ancora giovanissimo, negli anni Ottanta, entra in contatto con alcuni affermati artisti nazionali. Il primo amore tuttavia non si scorda mai. Infatti, dopo studi classici ed accademici, torna a praticare le arti visive (pittura e installazioni) obbedendo all’ennesimo irresistibile richiamo della grande arte contemporanea, dei suoi percorsi più innovativi da Klee a Dalì passando per Magritte, da Rothko a Schifano passando per l’umanesimo di Haring. Diversi i soggiorni artistici nelle città europee, ma è negli Stati Uniti che rimane particolarmente colpito dagli artisti più rappresentativi del secondo dopoguerra. Anghelopoulos è un artista che indaga, esplora, sperimenta. Nelle sue mani l’arte si fa strumento di riflessione sull’uomo e sulla società contemporanea perché l’arte dev’essere anche un’occasione di riflessione e provocazione all’intelligenza.

L’artista è dunque un intermediario tra mondi, quello esteriore e quello interiore di ciascuno, tra il mondo terreno ed il trascendente. Artista raffinato e concettuale ha una forte affinità spirituale con alcuni artisti del passato come Turner, Monet e con la produzione più matura di Rothko, colta per primo dal Prof. Claudio Strinati, in occasione della curatela della mostra dell’artista, presso il Complesso del Vittoriano a Roma nel 2015 con cui Anghelopoulos si è affermato sulla scena artistica contemporanea.

Ha esposto in numerose collettive in Italia e all’estero e personali a Roma, Firenze, Bruxelles e Venezia. La curatrice internazionale italo-francese Dominique Stella lo ha definito “un artista di alto livello”.

Fino al 31 ottobre 2019- dal lunedì al venerdì 9.00-17.00 (Ingresso Libero. Banca Generali: Via Leonida Bissolati, 76 Roma

  

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