Se i venti di guerra gonfiano sino all’ipertrofia i media, da cui vengono purgate le ordinarie storie criminali, il rivoltante degrado del Pianeta e la inarrestabile pandemia da Covid, vuol dire che il nostro immaginario collettivo è saturo, al punto di percepire i peggiori mali del mondo come fenomeni endemici, con cui convivere festeggiando. Diciamo che siamo tutti al bordo del Titanic e stiamo andando consapevolmente incontro all’ineluttabile, alla catastrofe, da cui avremmo dovuto e forse ancora potremmo tirarci fuori, solo se si avesse quel tanto di coraggio necessario per essere intellettualmente onesti o più semplicemente fair play. Purtroppo, se stiamo ballando sull’orlo del baratro, un motivo di fondo c’è ed è quello dello stupido insano egoismo, intriso di miope sicumera e demenziale bullismo, che ha accompagnato e continua a caratterizzare ogni atto ispirato alla globalizzazione, non come opportunità di pace e benessere, ma di guerra e malessere, grazie alle mefitiche alchimie determinate dalle due Guerre Mondiali. del secolo scorso Ma vi rendete conto che ancora siamo condizionati da fatti, trattati, convenzioni e confini legati a petrolio, gas e nucleare, pur essendo morte e sepolte le ideologie, le parti e gli uomini che nel 1919 e nel 1945 se ne avvalsero e che ci hanno lasciato nella palta, appunto dopo gli inciuci di Parigi e Yalta? L’inadeguatezza dei comportamenti, delle “alleanze” e dei “patti”, nonché l’impotenza di organismi internazionali devitalizzati da meccanismi di veto, la mancanza di autorità e di autorevolezza, investono le sfere della religione, dell’economia e della stessa politica, se intesa come espressione della democrazia, a totale beneficio dell’autocrazia. Purtroppo, care ragazze e cari ragazze ci stiamo incartando e stordendo a colpi di missili e bombe, proprio nel momento in cui sarebbe stato necessario un formidabile ravvedimento operoso. Al grido “ripartiamo”, gettiamo le mascherine, chiudiamo i centri per le vaccinazioni sino a a dopo Pasquetta, mandiamo in vacanza l’indifferenziata dei rifiuti e aspettiamo a bordo campo gli esisti di una lotta dove non si stanno facendo prigionieri. Ma intanto è pur sempre Pasqua, sia pure “diversamente” e ci accingiamo comunque al rito, quello della rottura dell’uovo, dopo aver avuto in anticipo la sorpresa, che si è rivelata un’autentica bomba !